Aung San Suu Kyi

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Birmania: la speranza della Chiesa dopo le elezioni

Secondo il vescovo di Pathein, la vittoria della democratica Aung San Suu Kyi “apre una nuova era” per il Paese

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“Nutriamo grandi speranze. Si apre una nuova era per il nostro Paese, che auspichiamo sarà segnata dall’unità. La popolazione è felice e non sembra che ci siano rischi di un colpo di mano militare”. Così si esprime all’agenzia Fides mons. John Hsane Hgyi, vescovo di Pathein, una delle diocesi della Birmania, all’indomani delle elezioni democratiche.

Il voto ha visto trionfare Aung San Suu Kyi, con il suo partito Lega Nazionale per la Democrazia (Lnd). Avrebbe ottenuto tra il 60 e 70% dei consensi, anche se i dati definitivi non saranno disponibili prima di questo fine settimana. Intanto però il Partito di unione, solidarietà e sviluppo, guidato dall’ex presidente ed ex generale Thein Sein, ha ammesso la sconfitta, affermando che intende cooperare per il futuro bene della nazione. 

“Le elezioni sono state fondamentalmente pacifiche e il popolo ha potuto esprimere le sue preferenze – ha detto a Fides mons. John Hsane Hgyi -. La nuova era democratica porta il cambiamento e la libertà, di cui potrà beneficiare anche la Chiesa cattolica e la sua missione di annuncio del Vangelo. I fedeli cattolici sono felici come tutti gli altri cittadini. Siamo fiduciosi in un futuro fatto di unità, riconciliazione e armonia: sono queste le sfide per il futuro del paese, che potremo affrontare con rinnovato coraggio e rinvigorita fiducia, con il contributo di tutte le componenti della società”.

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ZENIT Staff

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