La Bie (Bureau International des Expositions) – l’organizzazione internazionale che promuove le esposizioni universali – ha assegnato alla Santa Sede il primo premio tra padiglioni sotto i 2mila metri quadrati che meglio hanno sviluppato il tema: “Nutrire il pianeta. Energia per la vita”. Il riconoscimento è stato ritirato ieri sera del vicario episcopale monsignor Luca Bressan, durante la cerimonia che si è svolta nell’auditorium di Expo Milano 2015.
“È il riconoscimento del lavoro di animazione fatto in questi sei mesi e anche un segnale che lo stile di presenza sobrio centrato sul messaggio, capace di mostrare le tante dimensioni del tema di Expo ha funzionato. E anche il segnale che la forza comunicativa di Papa Francesco ha saputo far breccia anche dentro quella grande piazza mondiale che è stata Expo”, ha commentato Bressan.
Il padiglione della Santa Sede sviluppa il doppio significato del cibo come nutrimento materiale e spirituale dell’uomo. All’esterno il tema è proposto dalla duplice citazione “Non di solo pane”, “Dacci oggi il nostro pane”, tradotta in 13 lingue. All’ ingresso una parete di immagini illustra le ferite dell’umanità: fame, conflitti ed esclusione, denunciando quella che papa Francesco ha definito la “Globalizzazione dell’indifferenza”.
Sulla parete opposta tre video descrivono altrettante iniziative di solidarietà della Chiesa cattolica nel mondo: in Burkina Faso, in Ecuador e a Erbil, nel Kurdistan iracheno. Sulla parete frontale è protagonista il mistero eucaristico, rappresentato da un’opera d’arte: per i primi tre mesi un dipinto di Tintoretto, proveniente dalla chiesa di San Trovaso di Venezia raffigurante l’Ultima Cena sostituito poi da un arazzo di Rubens dedicato all’Istituzione dell’Eucarestia, in prestito dal Museo Diocesano di Ancona. Al centro dello spazio un tavolo interattivo che si anima al passaggio dei visitatori invita a riflettere sulla condivisione.
Il Padiglione della Santa Sede ha riscosso un successo di pubblico non inferiore a quello di altri Paesi. I visitatori sono stati un milione e 800 mila. 150 sono state le persone tra guide, team leader, custodi, addetti all’accoglienza (personale in gran parte volontario), che si sono alternati in questi mesi e hanno fatto sentire protagonista ogni visitatore. 150 mila sono stati gli euro raccolti per le donne e i bambini dei campi profughi in Medio Oriente, per la colletta voluta da Papa Francesco. 1 milione i magneti distribuiti con l’effige di Papa Francesco, 10mila sono state le encicliche diffuse con il corrispettivo di un’offerta.