Mons. Vincenzo Bertolone

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"La Chiesa serva e mediatrice della misericordia di Cristo Gesù"

Celebrata a Catanzaro la Messa d’inaugurazione del 37° anno della catechesi organica del Movimento Apostolico

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Lunedì scorso, nella chiesa parrocchiale Maria Madre della Chiesa di Catanzaro, con una solenne concelebrazione eucaristica, l’arcivescovo metropolita mons. Vincenzo Bertolone ha inaugurato il 37° anno della catechesi organica, sistematica e permanente del Movimento Apostolico che avrà come tema: «La Chiesa serva e mediatrice della misericordia di Cristo Gesù”, letto alla luce del Vangelo del “Giorno del Signore”.

Ad accogliere il presule il clero, il presidente del sodalizio, Cesare Rotundo, le consacrate laiche dell’Istituto Secolare “Maria Madre della Redenzione” ed i fedeli laici che da anni vivono il cammino spirituale del Movimento Apostolico, fondato dall’ispiratrice Maria Marino con il carisma di “ricordare la Parola del Signore al mondo che l’ha dimenticata”.

Nel suo saluto don Francesco Brancaccio, assistente ecclesiastico diocesano, nel rivolgere un grazie al Pastore, ha ricordato come “la catechesi, in quest’anno di grazia, dovrà aiutare ogni figlio della Chiesa perché si lasci fare dal Signore dono di fede, speranza, carità, secondo il suo particolare carisma, per mostrare ad ogni uomo tutta la ricchezza della sua grazia. La nostra Ispiratrice – ha detto don Brancaccio – ha consegnato se stessa a Cristo e alla Madre sua ed è divenuta per il mondo grande luce di verità, giustizia, perfetta conoscenza della volontà di Dio, vero strumento della divina bontà, sorgente in Cristo della vera misericordia”.

Una voce di gratitudine all’arcivescovo è stata rivolta anche dalle consacrate laiche dell’Istituto Secolare “Maria Madre delle Redenzione”. “Sentiamo dal profondo del cuore – così si è rivolta all’arcivescovo Anna Guzzi – di dirle grazie per la cura paterna che rivolge a tutte noi, che ci affidiamo volentieri alla sua preghiera ed al suo incoraggiamento per vivere con fedeltà la missione di ricordare e annunciare il Vangelo nella forma della testimonianza della vita consacrata. La sua persona ed il suo ministero saranno sempre nella preghiera personale e comunitaria del nostro istituto”.

L’arcivescovo Bertolone ha così accolto il rinnovo dei voti temporanei delle consacrate e  la professione di cinque nuove novizie: Antonella Chiesa, Concetta Critelli, Maria Lechiara, Gabriella Longobardi, Maria Pellicone e Concetta Silipo. Nell’omelia mons. Bertolone, nel rivolgere un grazie ai confratelli Vescovi presenti, mons. Antonio Cantisani e mons. Vincenzo Rimedio, al clero e tutti i fedeli, ha rivolto un particolare saluto paterno alla fondatrice ed ispiratrice Maria Marino e al teologo mons. Costantino Di Bruno, assenti per motivi di salute, ricordando come sia preziosa, anche nella sofferenza del corpo, la responsabilità di ciascuno nella missione della Chiesa.

“Sorelle e fratelli carissimi, – queste le parole di mons. Bertolone – abbiamo proclamato, nel Canto al Vangelo: ‘Signore, consacraci nella verità’. Abbiamo così manifestato, con le labbra e col cuore, che noi tutti siamo dei consacrati nella verità, che è Gesù Cristo, verità, vita e via: consacrati per il Battesimo; consacrati alla spiritualità specifica di un Movimento apostolico; molti tra noi, consacrati grazie alla sacra ordinazione presbiterale; molte persone di vita consacrata, tra noi, che rinnovano oggi i loro voti, per continuare ad annunciare  nella povertà, castità, obbedienza  la testimonianza evangelica”.  Soffermandosi sulla liturgia della parola del giorno, in cui Gesù guarisce una donna dalla malattia in un giorno di sabato, scontrandosi con ogni forma di legge, mons. Bertolone ha ricordato come “non c’è prescrizione o norma legale che tenga, di fronte allo stato di malattia di quella donna: una malattia non solo del corpo, ma dell’anima: la schiavitù del peccato”.

Una presenza salvifica, quella di Cristo,  che ridona amore e speranza a chi si sente peccatore, sfiduciato ed oppresso, ma desideroso di essere salvato. “E’ l’opera dello Spirito di Gesù – ha detto l’arcivescovo – che aiuta a far morire le opere del corpo e ci fa prendere coscienza del fatto che, come quella donna, come ogni esponente della specie umana, noi non siamo fatti per la terra, ma per il cielo. Lo Spirito Santo, come fantasia di Dio, è Colui che suscita in noi le opere da compiere: opere di  misericordia spirituale corporale, che, come vi ho scritto nella mia Lettera pastorale di quest’anno, ritmeranno ogni mese dell’imminente Anno giubilare straordinario della misericordia”.

Questo, infine l’augurio missionario che l’arcivescovo Bertolone ha rivolto a tutti i presenti: “Carissimi membri del Movimento Apostolico, che avete promesso di ‘portare il Vangelo vivendolo, di offrire la propria vita in un impegno di conversione e santificazione per la salvezza del mondo’, portate questo Vangelo di liberazione e di resurrezione per le strade della nostra diocesi!”.

 

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ZENIT Staff

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