“Un generoso pastore che nel suo lungo ministero ecclesiale si è dimostrato impavido testimone del Vangelo e strenuo difensore della fede cristiana e dei diritti della persona umana”. Così Papa Francesco ricorda il cardinale Ján Chryzostom Korec, gesuita e vescovo emerito di Nitra, in Slovacchia, scomparso il 24 ottobre scorso all’età di 91 anni.
In un telegramma di cordoglio, inviato a mons. Stanislav Zvolenský, arcivescovo di Bratislava e presidente della Conferenza Episcopale slovacca, il Pontefice esprime “profonda commozione” per la dipartita del porporato, di cui rammenta la vita travagliata sotto il regime comunista cecoslovacco che arrivò anche a incarcerarlo.
Korec fu infatti “impedito per anni di esercitare liberamente la sua missione episcopale”, ricorda il Santo Padre; tuttavia egli “non si è mai lasciato intimidire, dando sempre luminoso esempio di fortezza e di fiducia nella provvidenza divina, come pure di fedeltà alla Sede di Pietro”. Uscito fuori dal carcere, conobbe la disoccupazione e la povertà arrivando a mantenersi facendo lo spazzino a Bratislava o l’operaio in un’industria chimica. Durante il regime comunista ordinò clandestinamente circa 120 sacerdoti.
“Rendo grazie al Signore – conclude il Papa – per aver donato alla sua Chiesa questa eminente figura di sacerdote e di vescovo ed elevo fervide preghiere a Dio perché accolga nel suo gaudio eterno, dopo tante sofferenze, questo suo servo buono e fedele”.
Il funerale del cardinale si terrà sabato 31 ottobre nella Cattedrale di Sant‘Emeram a Nitra. Presiederà il rito il cardinale Stanisław Dziwisz, arcivescovo di Cracovia. Le spoglie saranno sepolte nella cattedrale.