Lunette with a mosaic copy (1921) of a painting by Lucia Casalini-Torelli (1677-1762); basilica of Saint Dominic

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Giubileo dei domenicani, per un "rinnovamento nell'evangelizzazione"

Fra Cadoré, Maestro generale dell’Ordine dei predicatori, presenta il Giubileo che inizierà il 7 novembre

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Inizia il 7 novembre, con una Messa celebrata nella basilica di Santa Sabina a Roma da fra Bruno Cadoré, il Giubileo dell’Ordine dei domenicani. Sarà un tempo – ha detto Cadoré presentando l’iniziativa, come riporta l’agenzia Sir – “per avere l’audacia di prendere la nostra parte nel rinnovamento dell’evangelizzazione”.

Il Maestro generale dell’Ordine dei predicatori ha raccolto lo spunto di Domenico de Guzman, ricordando che “già nel 1225, il quarto concilio Laterano aveva dichiarato l’importanza di affidare ad alcuni il ministero della predicazione, in un tempo in cui già si parlava nella Chiesa del bisogno di rinnovamento dell’evangelizzazione”.

Fra Cadoré ha spiegato che l’ordine dei predicatori è come fosse una famiglia, composta da frati, monache, laici. “Ancora oggi, l’ordine si è sviluppato ed è al centro di una ‘famiglia’ in cui si trovano suore apostoliche, membri d’Istituti secolari, diaconi e preti diocesani che condividono la spiritualità domenicana, e da giovani che desiderano essere evangelizzatori in un momento della loro vita”. Per san Domenico – ha aggiunto – “l’incontro, l’ascolto dei contemporanei e il dialogo con loro, lo studio delle diverse discipline attraverso le quali l’uomo cerca la verità, dovevano costituire l’asse principale della loro vita nel mondo, senza essere ‘del mondo’ come detto nel Vangelo”.

Fra Cadoré ha poi snocciolato una serie di caratteristiche dei domenicani (umanità e comunione della diversità) che ne hanno caratterizzato la storia. A otto secoli dalla fondazione, “per noi – ha affermato – celebrare un giubileo è ricordare questa lunga storia, non per glorificarcene ma per ispirarci all’audacia dei nostri padri e delle nostre madri. Questa audacia che li ha portati a dialogare con le culture diverse dalle loro, a fondare università, a raggiungere i ‘dimenticati del mondo’, a far dialogare la teologia con il sapere profano per arricchire la ricerca della verità, a operarsi per la pace e la giustizia nel mondo, a partecipare al movimento dei preti operai”.
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ZENIT Staff

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