Lettura
Dal brano evangelico di oggi cogliamo il volto di un Gesù “insolito”. Chi di lui si fosse fatta un’idea irenica e melensa, quale quella che si coglie in tante immaginette, rischia di rimanere spiazzato e deluso. Gesù è venuto ad avviare una vera rivoluzione della quale avverte la necessità e l’efficacia. E non ha difficoltà a manifestarlo chiaramente. Sentendo ormai vicina la Pasqua, egli sprigiona dal profondo del suo cuore, e lo rivela, il motivo della sua venuta nel mondo e il senso profondo della sua missione.
Meditazione
Quello che Gesù è venuto a portare sulla terra non è il fuoco della giustizia e del giudizio; ha detto chiaramente, infatti, di non essere venuto a giudicare il mondo ma a salvarlo. Quello di Gesù è un fuoco di amore, che brucia e non consuma, che incendia e non distrugge, che illumina e non acceca; che ha bisogno di passare per la morte, perché in quello stesso istante possa trasformarsi in dono di vita. È un fuoco che ben presto, se accolto, diventa un guadagno per tutti. Gli unici a rimetterci sono le tenebre e il gelo del peccato. Inviando i suoi primi compagni ad annunciare il Vangelo fino agli estremi confini del mondo allora conosciuto, sant’Ignazio, fondatore dei Gesuiti, il giorno della loro partenza fece questa consegna: «Andate, e incendiate il mondo». Tanti secoli dopo un suo figlio salito al soglio pontificio, parlando ai religiosi ma con il desiderio che tutti i battezzati possano seguirli, non si stanca di ripetere: «Svegliate il mondo!». In un periodo non facile per la Chiesa e per il mondo, il beato Paolo VI ha intuito che la migliore risposta alle aspirazioni di un mondo stanco di violenza, di guerre e di terrorismo fosse quella di adoperarsi tutti per costruire «la civiltà dell’amore». Un’espressione che affonda le radici proprio in quel fuoco che Gesù dice di essere venuto a portare sulla terra e che anche negli anni successivi san Giovanni Paolo II ha fatto suo, rilanciandolo quale stimolo per i cristiani ad accogliere il fuoco portato da Gesù con l’impegno di diffonderlo in ogni angolo della terra. Lo aveva ben capito il filosofo francese François Mauriac quando scriveva: «Il giorno in cui tu non brucerai più d’amore molti altri moriranno di freddo». Nono sono parole che possono lasciare indifferenti!
Preghiera
Concedimi o Signore un cuore umile e pieno di te; un cuore veramente innamorato che sappia avvertirti in ogni suo palpito. Fa’ che io sappia spendere la mia vita tutta per te lasciandomi guidare dalla potenza del tuo Spirito perché mi accompagni e mi sostenga nel compito non semplice di incendiare il mondo del tuo amore.
Agire
Avendone la possibilità, oggi farò una visita a una chiesa dove c’è il Santissimo e rimanendo qualche tempo davanti a Gesù eucaristia, immergerò il mio cuore nel fuoco del suo amore.
Meditazione del giorno a cura di mons. Gerardo Antonazzo, vescovo di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it