Un altro passo avanti è stato compiuto nel quadro dei colloqui di pace in corso all’Avana tra il Governo di Bogotá e le Farc, Forze armate rivoluzionarie della Colombia. Sabato scorso le parti hanno deciso di collaborare nella ricerca delle migliaia di persone scomparse e per la restituzione delle spoglie delle vittime del conflitto, che dura da cinquant’anni. Ciò – ha spiegato il Governo Diplomatici cubani e norvegesi, mediatori dei colloqui di pace all’Avana – permetterà di “alleviare il dolore” delle famiglie dei dispersi. Due, in particolare, i tipi di accordo a cui sono giunte le parti.
In primo luogo, si è stabilito di mettere in opera le prime misure di ricerca, di localizzazione, di identificazione per restituire le spoglie dei dispersi. Opera per cui sarà chiesto il sostegno del Comitato internazionale della Croce Rossa al fine di disegnare e mettere in opera un piano speciale. Le seconda intesa siglata porterà alla creazione di unità speciali che si dedichino all’identificazione. In particolare, sarà istituita un’unità di ricerca delle persone scomparse (Ubpd).
Per la sua formazione e sviluppo, il Governo colombiano e le Farc si sono accordate nell’accettare la partecipazione delle organizzazioni delle vittime, dei difensori dei diritti umani e l’appoggio delle istituzioni specializzate. L’unità di ricerca dei dispersi dovrà almeno entro sei mesi informare periodicamente e pubblicamente sulle attività di ricerca, identificazione e localizzazione delle spoglie delle vittime del conflitto armato.
“È una notizia positiva che il dialogo stia avanzando”, ha dichiarato il cardinale Luis Augusto Castro Quiroga, arcivescovo di Tunja, presidente della Conferenza Episcopale colombiana, esprimendo grande soddisfazione per questi sviluppi positivi nel negoziato tra ribelli e Governo colombiano.