In occasione della festa del Pontificio Ateneo Regina Apostolorum (APRA), il Rettore p. Jesús Villagrasa, L.C. ha inviato una lettera alla comunità accademica e agli amici dell’APRA, sulla carità intellettuale e le opere di misericordia spirituali, in preparazione all’Anno Giubilare della Misericordia.
“Nell’omelia della Santa Messa celebrata in occasione dell’ultima festa del nostro Ateneo, mons. José Rodríguez Carballo ha ribadito che una caratteristica delle Università e degli Atenei Pontifici Romani dovrebbe essere ‘l’esigenza’”. Il motivo è missionario – scrive Villagrasa – il dialogo del cristiano e del pastore con la cultura del proprio tempo richiede una formazione intellettuale ricca e profonda. In tono scherzoso, uno studente ha ricordato a Sua Eccellenza che tra qualche mese avrà inizio l’Anno della Misericordia indetto da Papa Francesco”.
In realtà, spiega, “esigenza e misericordia viaggiano insieme perché un cuore misericordioso è animato da quella passione per la salvezza del mondo e da quella esigenza interiore che possiamo chiamare carità. In una istituzione universitaria una forma eminente di questa è la carità intellettuale”. Come diceva Benedetto XVI agli educatori cattolici negli Stati Uniti, 17 aprile 2008, “questo aspetto della carità chiede all’educatore di riconoscere che la profonda responsabilità di condurre i giovani alla verità non è che un atto di amore”.
Nella lettera il Rettore vuole quindi fare un invito e offrire un modello di carità. L’invito è ad assecondare un “vivo desiderio” di Papa Francesco: “riflettere durante il Giubileo, con tutto il popolo cristiano, sulla ricchezza contenuta nelle opere di misericordia corporali e spirituali. In particolare nella bolla Misericordiae Vultus il Papa chiede di non dimenticare “le opere di misericordia spirituale: consigliare i dubbiosi, insegnare agli ignoranti, ammonire i peccatori, consolare gli afflitti, perdonare le offese, sopportare pazientemente le persone moleste, pregare Dio per i vivi e per i morti” (n. 15).
Il modello, invece, è quello della carità intellettuale di Joseph Ratzinger, “luminoso esempio di come possono essere esercitate le opere di misericordia spirituali in una università. Egli è stato studente, docente e autorità universitaria e ha dispiegato la carità intellettuale in una molteplicità di forme che possono ispirare l’agire di tutti i membri della nostra comunità”.
“Ratzinger – prosegue p. Villagrasa – come buono e vero intellettuale, ama i libri, ma molto più egli ama le persone. È capace di un’abnegazione quotidiana tenace, mai vistosa, a beneficio del bene della persona e della comunità. Persone, idee e libri: questo sembrerebbe essere l’ordine di priorità nella sua vita. La verità cristiana è una persona: Gesù; e si riassume nell’amore a Dio ed ai fratelli. La verità cristiana deve essere ‘fatta’ nell’amore. Alla fine della vita, ciò che rimane sono le persone, la loro anima immortale, e ciò che si è seminato in esse: l’amore, la conoscenza; il gesto capace di toccare il cuore; la parola che apre l’anima alla gioia del Signore”.
“Il suo servizio alla verità, come teologo e pastore, è personale”, spiega ancora, egli “proclama la persona di Cristo, la Verità che salva i fratelli. Cristo è, per Ratzinger, la persona conosciuta, amata, seguita, annunciata, adorata. Non un mero maestro di sana dottrina. Il cristianesimo non è una teoria; è la sequela amorosa di una Persona, di Altro che porta l’iniziativa ed è Signore della Storia; anche della storia personale in tutte le sue tappe”.
Alla luce di questo luminoso modello, ogni membro della comunità accademica dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum è dunque invitato “a considerarsi un cooperatore della verità". “Il nostro Ateneo – scrive il Rettore – è una istituzione universitaria ecclesiastica che partecipa alla missione evangelizzatrice della Chiesa, con questa specificità: formare apostoli, leader cristiani, chierici e laici, al servizio della Chiesa per testimoniare il mistero di Cristo; creare correnti culturali di pensiero cristiano che, in piena comunione con il magistero della Chiesa e rispondendo agli interrogativi teorici e esistenziali dell’uomo, impregnino di spirito cristiano la società”.
In conclusione, p. Villagrasa ribadisce “che la missione della Chiesa può essere portata avanti solo con la carità che è il cuore del Vangelo”. “In una università – sottolinea – ci sono tanti modi di vivere questa virtù” e, el contesto dell’Anno della Misericordia, “siamo chiamati a vivere le opere di misericordia spirituali, come espressione di una forma eminente di carità, quella intellettuale, all’insegna dell’esempio che ci lascia Joseph Ratzinger”.
“La vocazione del nostro Ateneo a formare la leadership intellettuale cristiana non costituisce una mira eccentrica ed appena umanistica, bensì vuole rispondere, per la forza dello Spirito, alla volontà del Padre di misericordia di mostrarci il Suo Volto in Cristo”, conclude. Tutti, pertanto, “siamo chiamati ad imitare Cristo che dalla Croce, vuole attrarre e con-formare a Sé tutto e tutti, dunque non solo i cuori, ma anche le intelligenze; non solo chi è guidato, ma anche chi guida”.
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Il testo completo della lettera si trova al link: http://www.uprait.org/images/stories/Rettorato/2015-2016/lettera_rettore.pdf