Lettura
Tornano le folle intorno a Gesù, difensore dei più deboli. Finalmente il popolo può udire parole di vicinanza di Dio, parole di fiducia per coloro che pongono in Lui la loro speranza: al di sopra di tutto, nel profondo di tutti c’è l’Unico che ha creato il cuore e ne conosce i desideri di pace e di salvezza. Non abbiate paura: questo è l’invito odierno di Colui che ci ricorda il nostro valore infinito dinanzi agli occhi e al cuore di Dio.
Meditazione
“Al punto che si calpestavano a vicenda”: l’accalcarsi della gente non è sinonimo di inciviltà ma di forte desiderio di ascoltare colui che, unico, ha il coraggio di dire sempre la verità, guardando negli occhi coloro che gli stanno di fronte. E torna l’imperativo a prendere le distanze da tutto ciò che non aiuta l’uomo a rimanere fedele alla verità di Dio e alla verità di sé. Contro la falsità verso se stessi e verso gli altri c’è solo un antidoto: il coraggio di chiamare le cose con il proprio nome, di rimproverare quando necessario, di mettere mente, cuore e corpo a servizio del Regno che viene. Certo, momenti di difficoltà sono inevitabili, situazioni di sconforto e persino pericolo di vita possono convincerci a indietreggiare e ritirarci da questo cammino di sequela e di fedeltà che Gesù propone. Ma ecco che per due volte ripete quell’espressione che attraversa come un filo rosso tutta la Sacra Scrittura: non abbiate paura perché Dio è con voi, non vi farà mancare il suo aiuto. Dobbiamo invece nutrire il timore di Dio, che è il devoto e filiale sentimento verso Colui che ci rivela essere creature al cospetto del Creatore, peccatori graziati dalla giustizia di Dio, destinatari dell’invito a partecipare per sempre alla sua vita e alla sua gioia. Chi non teme Dio è destinato alla Geenna: luogo del fuoco, delle immondizie, dell’estrema lontananza. Un tono leggermente ironico chiude questa pericope, ulteriore invito all’abbandono fiducioso in Dio: noi valiamo molto di più di tante cose a cui diamo eccessiva importanza. Non dobbiamo, quindi, aver paura di nulla! Sapere che i capelli del nostro capo sono “contati” ci dona la fiducia di saperci nelle mani di Colui che, da sempre, attende il nostro ritorno nella sua casa.
Preghiera
Gesù, ti presento tutte le mie paure e le mie insicurezze, i miei dubbi e le mie incertezze, il
disprezzo che a volte sento di me stesso e della mia vita. Tu hai detto agli apostoli sul lago di Galilea in tempesta: “Coraggio, sono io, non temete!”. Dillo anche a me e nel mio cuore si placheranno le onde furiose dell’insicurezza e della paura. Liberami da ogni dubbio e incertezza irragionevole, da ogni disprezzo di me stesso e della vita. Sii tu il mio coraggio, la mia sicurezza, il mio punto d’appoggio, la mia forza di vivere e di agire. Amen.
Agire
Ripeterò più volte in questa giornata: Non avere paura!
Meditazione del giorno a cura di mons. Gerardo Antonazzo, vescovo di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it