Tutto è pronto, ormai, per la canonizzazione di Louis e Zélie Martin, padre e madre di Santa Teresa di Lisieux, in programma per domenica mattina, nella basilica di San Pietro.
Due esempi di santità coniugale, che papa Francesco ha voluto elevare agli altari, proprio nel pieno del cammino del Sinodo sulla famiglia, conferendo così all’evento un forte valore simbolico.
Significativamente sia Louis che Zélie sentirono in gioventù il richiamo della vita monastica, tuttavia, per entrambi prevalse ad un certo punto la vocazione al matrimonio, dal quale ebbero nove figli, di cui solo cinque sopravvissero loro.
Alcuni aspetti dell’imminente canonizzazione sono stati illustrati durante un briefing stamattina in Sala Stampa Vaticana, alla presenza, tra gli altri, del postulatore, padre Romano Gambalunga, che ha sottolineato proprio l’aspetto vocazionale dell’amore coniugale.
Il rapporto tra marito e moglie, però, è anche caratterizzato da “amicizia”, “stima reciproca”, con un “progetto comune”, dove è preminente l’educazione dei figli: “tutto questo i coniugi Martin lo hanno saputo vivere”, ha detto il postulatore.
“La famiglia non è solo il luogo del conflitto, o dei problemi, ma il luogo dove si impara a comunicare, perché è il luogo in cui si impara a scoprire la bellezza del rapporto tra uomo e donna e tra genitori e figli”, ha aggiunto Gambalunga.
Prima coppia di coniugi ad essere canonizzata simultaneamente, i Martin condussero “una vita molto ordinaria, una vita completamente semplice, che possiamo paragonare con la vita della Santa Famiglia di Nazareth”, ha dichiarato padre Jean-Marie Simar, rettore del Santuario di Alençon dedicato ai coniugi.
La loro canonizzazione è dovuta a due miracoli, entrambi su due bambini: Pietro, italiano, 11 anni, nato con una grave malformazione polmonare, e Carmen, spagnola, 7 anni, nata prematura e con una grave emorragia celebrale. I due piccoli miracolati saranno presenti domenica a piazza San Pietro.
“Quello che ho sempre sotto gli occhi è la riconoscenza grande di queste famiglie”, le quali hanno scoperto che “il miracolo più grande – oltre alla guarigione dei figli – è quello di vedere attorno a sé riprendere in mano la vita cristiana di tante persone che si erano impegnate nella preghiera, nell’accompagnare tali famiglie in questo grave, difficile momento della loro vita”, ha affermato il vice postulatore, padre Antonio Sangalli.
La canonizzazione di Louis e Zélie Martin è strettamente legata a quella della loro celebre figlia, la quale, come ha affermato padre Olivier Ruffray, rettore del santuario di Lourdes, ha saputo “parlarci dell’amore di Dio”, proprio perché “sua madre e suo padre le hanno dato la possibilità di vivere di amore”.