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Pell: "Al Sinodo nessuna esasperazione: clima positivo e progressivo consenso sui temi"

Ai microfoni di Radio Vaticana, il prefetto della segreteria per l’Economia descrive l’atmosfera di questi giorni in Aula nuova del Sinodo

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“Il clima è molto buono. Facciamo, secondo me, progressi sostanziali sulla grandissima maggioranza dei temi. C’è già un visibile consenso”. Descrive così l’atmosfera in Aula nuova del Sinodo, il cardinale australiano Geroge Pell, prefetto della Segreteria per l’economia, sconfessando le ricostruzioni di certa stampa che vorrebbe un dibattito segnato da conflitti e da una “ermeneutica cospirativa”, come denunciata dal Papa, soprattutto a seguito della bagarre per la lettera dei 13 cardinali.

“Questa interpretazione è del tutto sbagliata”, afferma il cardinale: su certi punti “ci sono approcci diversi, ma i giornalisti da fuori vogliono mostrare una crisi causata dalle differenze, un po’ di caos, un clima di esasperazione. Non c’è niente di questo. Ovviamente, come ho detto, ci sono divergenze, ma soltanto, principalmente, sul capire la dottrina, sul come seguire la dottrina, su quale sia la disciplina dei sacramenti”.

“Ugualmente – aggiunge Pell – è ovvio che il Santo Padre dica che la dottrina non sarà toccata. Siccome noi parliamo della dottrina morale, sacramentale, in questa ovviamente c’è un elemento essenziale della prassi, della disciplina. Qualcuno – prosegue – dice che ricevere la Comunione in un Paese potrebbe essere un sacrilegio e in un altro potrebbe essere un’opportunità o una causa di grazia, ma siamo una Chiesa unita: tante teologie, tanti e diversi metodi di preghiera, di devozione, ma c’è un’unità essenziale sulla dottrina e sui sacramenti”.

Ad esempio, spiega il cardinale, “io vengo dalla lontana Australia. Come viviamo noi la nostra fede è ben diverso dalla Chiesa in Africa, in Sud America e in Asia. Ma sui punti essenziali della dottrina e sui sacramenti, specialmente la Comunione, ovviamente l’unità, dal punto di vista dell’insegnamento, è essenziale”. 

Riguardo alle divergenze sulle questioni che riguardano appunto la questione della Comunione ai divorziati-risposati o le coppie omosessuali, il prefetto della Segreteria per l’economia sottolinea che “gruppo dopo gruppo, nelle relazioni, si dice chiaramente che il matrimonio è fra uomo e donna, aperto alla vita, e seguiamo non soltanto tutta la storia della Chiesa, ma anche l’insegnamento di Gesù stesso del Nuovo Testamento”. “La Chiesa – conclude – è come una madre e maestra. E una madre saggia non sempre dà ai figli tutte le cose che loro vogliono. Perché la madre è molto interessata non soltanto ai deboli ma a tutti i figli e vuole lavorare per mantenere la salute della famiglia”. 

 
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ZENIT Staff

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