Varie volte mi è capitato di fare le mie lunghe passeggiate accanto ad un torrente. Felice e sonora compagnia, suono d’organo ora a pieno regime, ora smorzato quando il sentiero deviando ti porta nel folto del bosco. Il torrente è un amico che ti parla di silenzio e di solitudine nei lunghi e interminabili percorsi di montagna. Salendo fatichi con gioia perché il rivo ti sussurra che presto troverai la sorgente.
Assetato e accaldato, allettato dalla vicinanza dell’acqua, mi ci immergevo inoltrandomi tra i sassi, mi lavavo la faccia e mi rinfrescavo riconoscente di quella presenza sovrabbondante e provvidenziale… di quel dono la cui misura è lo spreco.
Talvolta percorrevo il sentiero con un amico che non era per nulla interessato alla presenza del torrente, mentre io facevo la spola tra il torrente e l’amico a cui portavo immancabilmente un bicchiere di quell’acqua fresca e leggera. Le prime volte l’amico rifiutava; gli bastava quella della borraccia che portava da casa.
Ma, grazie al cielo, una volta non aveva con sé la borraccia e cominciò a gradire la mia offerta. “Veramente buona quest’acqua…leggera, frizzante…” e giù mille elogi consimili.
Da allora lasciò a casa la borraccia. Si dissetava con me direttamente al torrente. Ormai si era accorto che Qualcuno aveva messo anche per lui quel torrente lungo il sentiero…
Ciao da p. Andrea
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