Per annunciare Gesù Cristo, è necessario prima averlo conosciuto. È la riflessione che scaturisce dalla breve lettera inviata da papa Francesco ai partecipanti al IV Incontro Nazionale dei Gruppi Missionari, che si conclude oggi a Santiago del Cile, organizzato dalla Commissione nazionale per le Missioni e dalle Pontificie Opere Missionarie (POM) dell’Argentina, sul tema: Missione, uno stile di vita.
“Cerchiamo di ricordare sempre che non è possibile mostrare agli altri ciò che noi stessi non abbiamo visto, né sentito – scrive il Santo Padre -. Per questo, per essere missionari, prima ancora che annunciare e comunicare, è necessario vedere (…) Gesù che si fa piccolo, per raggiungere la nostra debolezza, che ha assunto la nostra carne mortale, per rivestirla della sua immortalità e che viene quotidianamente a incontrarci, per camminare con noi e tenderci la sua mano amica nelle difficoltà”.
Non va quindi mai dimenticato, ha ricordato il Pontefice, “il primo incontro con Gesù, la gioia che avete ricevuto in quel primo incontro, dai vostri genitori o nonni, catechisti o maestri”.
Ai partecipanti dall’Incontro Mondiale missionario, il Papa ha raccomandato di “non smettere di pregare gli uni per gli altri, di sostenersi reciprocamente nella preghiera”, per poter vedere “come Gesù, per mezzo di voi e nonostante le vostre debolezze, opererà meraviglie davanti a tutti i popoli”.
Svolgere una missione, prima ancora che un segno di “passione per Gesù”, è un segno di “passione per il proprio popolo”. Bisogna, scrive Francesco, “imparare a guardare come Gesù”, ovvero ad avere uno “sguardo di tenerezza, di comprensione e di misericordia che ci porta a toccare le piaghe del Signore nella carne dei fratelli bisognosi”.
“Vedere Gesù nell’altro – ha proseguito Bergoglio – purifica il cuore, liberandolo dall’egoismo, da tutti i doppi fini, da ogni desiderio mondano”.
Consegnando le sue brevi riflessioni per una “chiesa in uscita”, ha poi concluso raccomandando ai gruppi missionari di “impegnarsi per comunicare questa gioia che il Signore ha posto nei nostri cuori”.