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Robert Cheaib - www.flickr.com/photos/theologhia

Pellegrinare con la Bibbia sui luoghi della rivelazione

Pubblicato dalle edizioni Messaggero di Padova il volume “Pellegrini con la Bibbia in mano un itinerario nella Terra di Dio”, scritto da padre Jacques Fontaine

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È in libreria il volume “Pellegrini con la Bibbia in mano un itinerario nella Terra di Dio”, il volume di padre domenicano Jacques Fontaine,​ pubblicato dalle edizioni Messaggero di Padova. Nato a Roubaix, in Francia nel 1922, il religioso francese ha insegnato all’École Biblique di Gerusalemme, dove vive dal 1960. È l’ideatore della Bible sur le terrain (BST), un metodo di lettura itinerante della Sacra Scrittura; l’iniziativa che si è sviluppata con rinnovata continuità da più di cinquant’anni. Dello stesso autore le Edizioni Messaggero di Padova hanno già pubblicato nel 2010 “La Bibbia nella sua Terra”.

Il libro “Pellegrini con la bibbia in mano” raccoglie commenti, letture, riflessioni che padre Fontaine ha trasmesso lungo gli anni guidando gruppi di pellegrini nella Terra Santa. L’idea di fondo è quella di prendere in mano la Bibbia e di leggerla lungo il cammino quando il paesaggio circostante evoca le corrispondenti pagine delle Sacre Scritture. Il percorso proposto comprende 16 giornate, in cui si parte dal deserto del Sinai, si sale verso Gerico, la Galilea fino alle sorgenti del Giordano e all’Ermon, per poi riprendere il cammino attraverso la Samaria e arrivare a Gerusalemme.

L’itinerario si presenta così come un grande ritiro spirituale, ritmato in uno schema trinitario: la prima parte ‘Nel nome del Padre’ rivisita i luoghi del Primo Testamento, l’alleanza del Sinai e il messaggio dei profeti che richiamano il popolo a mantenere l’alleanza ricevuta da Dio. La seconda parte ‘Nel nome del Figlio’ conduce a seguire le orme di Gesù in Galilea, nella Trasfigurazione e nella scoperta progressiva dalla sua persona divina. La terza parte infine, ‘Nel nome dello Spirito Santo’, ha per tema la risurrezione di Gesù e la indica nella strada di Emmaus la via che ogni cristiano è chiamato a percorrere.

Un itinerario affascinante e un metodo di lettura della Bibbia del tutto nuovo, dunque, come ha sottolineato a ZENIT il prof. Paolo Sorbi, cultore e esperto conoscitore del tema. Il prof. Sorbi ha spiegato che padre Fontaine ha consumato la sua vita per elaborare una vera e propria guida pastorale per leggere tutta la Bibbia nei luoghi stessi di cui in essa si narra: peregrinare, a piedi e in jeep, in tutta la terra d’Israele per vivere la parola di Dio nella propria esperienza di vita.

Il progetto “La Bible sur le terrain – La Bibbia sul terreno” (Bst) – da alcuni co-organizzato con la diocesi di Parigi – è nato in ambito domenicano ed è stato realizzato da padre Jacques Fontaine, insieme a padre Bruno Hussar. Nato in Egitto nel 1922 da padre ungherese e madre francese, ebrei non praticanti,  Hussar dopo essersi laureato in ingegneria, si convertì al cristianesimo. Entrò nel 1945 nell’Ordine dei domenicani nel 1945 e nel 1950 fu ordinato sacerdote. Nel 1953 padre Hussar venne inviato dal padre provinciale Albert-Marie Avril, nella parte ebraica di Gerusalemme per aprire un centro di studi sull’ebraismo, “La casa di Sant’isaia” analogo al Centro domenicano di studi islamici del Cairo.

Ed è in questo contesto che si sviluppa il progetto della Bible sur le terrain (BST) per far conoscere, attraverso la lettura diretta della Scrittura ed il racconto delle storie bibliche, la Bibbia a tutti i partecipanti ai suoi itinerari. Il pellegrinaggio prevede di  far conoscere l’intera sequenza dei fatti testimoniati dalle Sacre Scritture nei 15 giorni della sua durata. La lettura o il racconto dei testi, avviene, “sul terreno”: vengono, cioè, privilegiati i luoghi naturali in cui la storia della rivelazione di Dio si è manifestata, di modo che ogni libro è raccontato in un ambiente simile a quello descritto dagli autori sacri.

I primi cinque giorni, in cui viene letto il Pentateuco, ad esempio, vedono notti all’addiaccio nel deserto e lunghe camminate sotto il sole, in paesaggi simili a quelli dell’Esodo e, prima ancora dei patriarchi, dove non è possibile, addirittura, sostare proprio nei luoghi più precisamente identificati dalla Scrittura. Dal sesto al decimo giorno la BST privilegia la Galilea con soste su luoghi panoramici sul lago di Tiberiade o passeggiate alle sorgenti del Giordano, luogo della professione di Pietro, in modo da gustare i luoghi della vita nascosta e della predicazione di Gesù. Infine, salendo in due giorni lungo la strada romana che da Gerico sale a Gerusalemme, nel deserto di Giuda, si arriva a rivivere la “grande settimana” della presenza di Gesù Cristo a Gerusalemme, fino all’esperienza di Emmaus.

 

 
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ZENIT Staff

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