Sarà in scena dal dal 17 al 19 ottobre presso L’Auditorium Conciliazione di via della Conciliazione, il musical I ragazzi di don Zeno. Lo spettacolo che è interpretato dai figli della comunità di Nomadelfia, fondata da Don Zeno Saltini, ripercorre la vita del sacerdote, partendo dalla sua decisione di farsi carico di un piccolo gruppo di ragazzi che entrano ed escono dal carcere.
Scelto di intraprendere il percorso sacerdotale, accoglierà uno di questi ragazzi, Danilo, come un figlio: Danilo sarà il primo di quasi cinquemila figli.
Povertà, fame, la mancanza di una mamma, la seconda guerra mondiale… Tutti questi spaccati sono affrontati nel musical, ma anche gioie, conquiste, entusiasmo, come la trasformazione da Opera Piccoli Apostoli a Nomadelfia e il trasferimento in Maremma, vicino Grosseto.
Il musical ripercorre dunque gli eventi fondamentali della vita di Don Zeno fino ad arrivare ai giorni nostri, tratteggiando allo stesso tempo la storia e la vita di Nomadelfia.
Nomadelfia è una popolazione comunitaria di famiglie, che vivono insieme con lo scopo di costruire una nuova civiltà fondata sul Vangelo. Composta da circa 300 persone, 60 famiglie, la popolazione di Nomadelfia si ispira infatti alle prime comunità cristiane. La popolazione si divide in “gruppi familiari” composti da quattro o cinque famiglie che condividono l’abitazione e le norme che regolano la vita personale, sociale e familiare di questa comunità.
Le famiglie sono aperte all’accoglienza di minori in stato di disagio o di abbandono e tutti gli adulti sono chiamati ad esercitare la maternità e la paternità.
Dopo aver costruito un laboratorio teatrale, le famiglie di Nomadelfia decisero di raccontare la propria storia e la storia di Don Zeno: da questo intento è nata “I ragazzi di Don Zeno”, commedia musicale che ha coinvolto più di cento persone, con bambini e giovani a partire dalla prima media.
Alla conferenza stampa erano presenti la regista Anna Cianca, la sceneggiatrice Franca De Angelis e il Coreografo.
Dopo aver scritto la sceneggiatura della fiction targata Rai1 “Don Zeno – L’uomo di Nomadelfia”, Franca De Angelis entrò in contatto con la comunità di Nomadelfia: “Io ormai non sono più un’amica ma un’affiliata. Dalla fiction ho continuato a frequentare Nomadelfia, è stato un amore a prima vista. Dopo poco tempo decidemmo di fare un musical, così coinvolsi Anna che si era incuriosita di questa realtà. Dopo due anni di lavoro ora siamo qua a parlarne. Pensavamo che i ragazzi sarebbero stati una decina, alla fine ce ne ritrovammo più di novanta. Avevamo il desiderio di raccontare la storia di Don Zeno in modo diverso rispetto alla fiction: volevamo raccontare gli altri punti di vista, come quelli delle mamme di vocazione e dei figli, e così è nato un testo molto corale. Il nostro intento è stato quello di creare uno spettacolo tra Brecht e la commedia musicale di Garinei e Giovannini, intendendo con questo uno spettacolo che potesse far riflettere e che allo stesso tempo potesse essere pienamente popolare, nello spirito di quello che voleva essere Don Zeno nel veicolare il Vangelo, quindi che potesse essere visto da grandi e piccini”.
“È stata un’esperienza unica – ha dichiarato la regista Anna Cianca – non credo di poter vivere qualcosa di simile nel futuro. L’elemento che secondo me fa la differenza in questo spettacolo rispetto ad altre commedie musicali, è che queste persone interpretano qualcosa che vivono quotidianamente. Questo determina un’energia che arriva allo spettatore e forse, paradossalmente, arriva ancora di più ai non credenti. Questo è il motivo per cui merita di essere visto: i ragazzi non interpretano semplicemente dei personaggi che sono realmente esistiti, ma interpretano uno spirito, una proposta concreta e reale che loro vivono sulla loro pelle tutti i giorni”.
Ed è proprio per la proposta che gli attori incarnano e che offrono al pubblico, che lo spettacolo si inserisce nel contesto del Sinodo sulla Famiglia. Essere presenti a Roma proprio durante il Sinodo, significa offrire la testimonianza di un gruppo unito di famiglie che vivono la propria vita sugli insegnamenti del Vangelo, significa sottolineare la possibilità di trasformare il mondo in una casa comune, in cui tutti possono convivere. Ancora, per marcare il senso dell’opera e il suo contributo al dibattito sulla famiglia, tutti i Padri Sinodali sono stati invitati alla rappresentazione teatrale.
L’ingresso a teatro per assistere alla commedia, proprio perché rivolta alle famiglie, è libero e gratuito; l’unica cosa che è richiesta per fini organizzativi è la prenotazione sul sito www.nomadelfia.it
Inoltre, la rappresentazione mattutina di lunedì 19 ottobre sarà rivolta in particolar modo ai bambini e ai ragazzi delle scuole.