Dopo Kailash Satyarthi, attivista indiano che si batte per i diritti dei bambini, e Malala Yousafzay, la 17enne pachistana che tre anni fa fu ferita gravemente dai talebani per la sua lotta a favore dell’istruzione femminile, quest’anno ha ricevuto il Premio Nobel per la Pace 2015 il Quartetto per il dialogo nazionale, organizzazione tunisina che si batte da anni per la difesa dei diritti umani e per la salvaguardia del lavoro.
Il comitato norvegese ha sottolineato che il Premio Nobel per la Pace 2015 non è stato assegnato ai singoli rappresentanti del grande sindacato che collaborano per il progresso civile/culturale della nazione e per la salvaguardia della pace in Tunisia (in Medio Oriente, Nord Africa e in altre parti del mondo), bensì “è assegnato al Quartetto in quanto tale e non alle singole organizzazioni”.
L’annuncio dell’assegnazione, realizzato da Kaci Kullman Five, a capo del Comitato norvegese che consegnerà il riconoscimento a Oslo il 10 dicembre, è stato dato in lingua inglese (e in seguito replicato in norvegese, lingua madre del Premio Nobel); inoltre è stato spiegato che il Nobel per la Pace deve rappresentare un “incoraggiamento al popolo tunisino che nonostante le grandi sfide ha fatto un grande lavoro per la fraternità nazionale, lavoro assunto come esempio da altri Paesi della regione”.
Il Quartetto si è formato sulla scia della Rivoluzione del Gelsomino del 2011, quando il processo di democratizzazione tunisino ha rischiato di crollare a causa di omicidi politici e in seguito al diffuso malcontento sociale. La fondazione di quest’ampia organizzazione ha rappresentato una giusta via da intraprendere per il pacifico processo politico in un momento in cui il Paese era sull’orlo della guerra civile. La sua nascita è stata quindi determinante per consentire alla Tunisia una ricostruzione del sistema di governo costituzionale a garanzia dei diritti fondamentali per l’intera popolazione.
Il Quartetto per il dialogo Nazionale è composto da quattro organizzazioni principali della società civile tunisina: l’Unione Generale Tunisina del Lavoro (UGTT, Union Générale Tunisienne du Travail), la Confederazione Tunisina dell’Industria, del Commercio e dell’Artigianato (UTICA, Unione Tunisienne de l’Industrie, du Commerce et de l’ Artisanat), la Lega tunisina dei diritti dell’uomo (LTDH , la Ligue Tunisienne pour la Défense des Droits de l’ Homme), e l‘Ordine degli Avvocati tunisini (Ordre National des Avocats de Tunisie). Queste organizzazioni rappresentano diversi settori della società tunisina: la vita di lavoro e il benessere, i principi dello Stato di diritto e dei diritti umani. Su questa base, il Quartetto ha esercitato il suo ruolo di mediatore e di forza trainante per avanzare un pacifico sviluppo democratico in Tunisia con grande autorità morale.
I nomi dei possibili vincitori in questi giorni erano stati già contestati: come Angela Merkel, ad esempio: la Cancelliera era citata tra le favorite in ragione della sua mediazione nel conflitto in Ucraina e anche per aver accolto entro i confini del suo Paese 70.000 migranti arrivati in Europa.
[Tratto dal blog: Dentro le Mura]