Continua a scorrere sangue nello Yemen. Come rivelano fonti locali, almeno 13 persone sono morte e altre 38 sono rimaste ferite in un bombardamento a Sanban, città ribelle a un centinaio di chilometri da San’a, capitale del Paese. Le vittime stavano partecipando a una cerimonia nuziale all’interno di un edificio colpito dalle bombe scagliate dalla coalizione guidata dall’Arabia Saudita.
“L’ospedale di Dhamar ha ricevuto 13 corpi e 38 feriti dopo il bombardamento di una casa, all’interno della quale decine di persone partecipavano a una cerimonia di nozze”, ha confermato una fonte sanitaria locale. “L’attacco è stato lanciato dagli aerei della coalizione. La casa è stata completamente distrutta”, ha aggiunto un testimone, di nome Taha Al Zuba. Qualche giorno fa un altro bombardamento ha centrato anche in quel caso un ricevimento nuziale nella città di Moka, sul Mar Rosso, uccidendo 131 persone.
Dal marzo scorso la guerra in Yemen ha causato la morte di oltre 5mila persone, di cui circa 2.400 civili. La coalizione guidata dall’Arabia Saudita ha deciso di bombardare il Paese per stroncare i miliziani houthi, di confessione sciita e vicini all’Iran. Un rapporto pubblicato da Amnesty International sostiene che ci siano “prove schiaccianti” di crimini di guerra commessi dalla coalizione in questi sei mesi e denuncia l’utilizzo di bombe a grappolo.
Una finestra sulla fine delle ostilità potrebbe essere rappresentata dall’intesa, raggiunta durante i colloqui cui hanno preso parte anche le Nazioni Unite, che prevede il cessate il fuoco, il ritiro delle milizie armate dalle città occupate nel corso della campagna militare degli ultimi mesi e il ritorno del Governo da Aden alla capitale Sana’a.