Lettura
Il racconto descrive con vivacità una situazione di vita di paese: un uomo riceve una visita in tarda ora. C’è una richiesta d’aiuto del vicino. In Oriente, l’ospitalità viene accordata, ma anche richiesta, con molta naturalezza. Dovrebbe essere così anche per il cristiano. La parabola dà due applicazioni: in primo luogo, Dio ascolta i bisogni dell’uomo, lo aiuta; in secondo luogo, vale la pena di pregare Dio ripetutamente, senza cedere.
Meditazione
Il Signore ci esorta a chiedere e desidera concederci ciò che gli chiediamo. A volte siamo pigri anche nel chiedere. Ha maggiore desiderio Lui di dare che noi di ricevere. Quali sono le domande di ogni uomo? «Svegliamoci e prestiamo fede a chi ci esorta, facciamo il volere di chi promette e rallegriamoci di colui che dà. Poiché non è venuto forse una volta anche da noi un amico da un viaggio e non abbiamo trovato nulla da mettergli in tavola e ci siamo trovati in necessità e siamo stati costretti a procurarci qualcosa per noi e per lui? Effettivamente è impossibile che uno non si sia sentito rivolgere da un amico delle domande alle quali non sia stato capace di rispondere, e allora si è trovato a non aver nulla quando era in dovere di dare. Ti giunge un amico da un viaggio, cioè dalla vita di questo mondo, in cui tutti passano come forestieri e nessuno vi resta come proprietario, ma a ciascuno vien detto: Ti sei ristorato, esci di qui; continua il tuo viaggio; cedi il posto a un altro che dovrà venire (Sir 29,33). Oppure ti giunge forse da un viaggio cattivo, cioè da una vita cattiva un non so quale tuo amico, stanco, che non trova la verità; l’ascolto e la comprensione di essa potrebbe renderlo felice; ma egli, spossato com’è da tutte le passioni e miserie del mondo, viene da te come a un seguace di Cristo e ti dice: “Rendimi ragione della fede, fa’ di me un cristiano”. Egli t’interroga su ciò che forse tu, nella semplicità della tua fede, non sai; allora non hai di che saziare la sua fame; indotto da ciò a riflettere, scopri la tua indigenza e, mentre vorresti insegnare, sei costretto a imparare e, per la vergogna che provi davanti all’amico per non aver saputo dare la risposta alle sue domande, sei costretto a cercarla per meritare di trovarla. E dove cercherai? Dove, se non nelle Sacre Scritture?» (Agostino, Discorso 105, 2.2; 2.3).
Preghiera
«O Dio, creatore dell’universo, concedimi prima di tutto che io ti preghi bene, quindi che mi renda degno di essere esaudito, e infine di ottenere da te la redenzione» (Agostino, Soliloquia, 1,2).
Agire
Renderò particolarmente contente le persone che oggi incontrerò, o che mi chiederanno qualcosa di mio. Con gioia e umiltà metterò a disposizione me e le mie cose.
Meditazione del giorno a cura di mons. Gerardo Antonazzo, vescovo di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it