Hands showing the sign language alphabet. Coloured etching.

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Da estranei a intimi

Dio si rivela nell’assenza di rumori interni ed esterni, ma soprattutto in quel profondo silenzio di chi ama e sa di essere amato.

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Estraneo? intimo? Si è inclini a pensare che persona estranea sia quella che abita fuori del tuo paese, o che non fa parte della tua famiglia, un ospite, un raro frequentatore della tua casa.

Puoi riconoscere persone estranee o intime tra loro anche solo dal tono di voce che usano per parlarsi.

E’ un tono di voce non certo intimo, quello non curante della privacy; il tipico tono da osteria, da ambiente pubblico dove non ci sono, né ci possono essere segreti. E’ quello usato al centro sordità, dove l’audioprotesista e il personale ambulatoriale devono necessariamente alzare la voce per farsi udire dai clienti che soffrono mancanza di udito.

Sono entrato in casa di Renzo e Rosina. Sordomuti, ma innamorati; si parlano, in famiglia come in piazza, in uno sconcertante silenzio; non pronunciano parole e nemmeno emettono voce; è sufficiente per loro uno sguardo profondo, mimando l’alfabeto con le dita.

Ho concluso che  “estraneo” è chiunque tu non ami. Intimo è chiunque abita nel tuo cuore. A lui saprai rivelare il tuo amore con un tono tale che “chi non ama intendere non può”.

Più intimi si è, meno voce si usa. Ecco perché Dio, se lo vuoi ascoltare, non ti parla se non nella totale intimità. Si rivela nell’assenza di rumori interni ed esterni, ma soprattutto in quel profondo silenzio di chi ama e sa di essere amato.

E’ la sonorità eloquente della solitudine; è il dialogo profondo della vera intimità.

Ciao da p. Andrea

Per richiedere copie dei libretti di padre Andrea Panont e per ogni approfondimento si può cliccare qui.

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Andrea Panont

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