Chiesa in uscita o Chiesa in missione? Se è vero che il nome dice il senso di una realtà, ne rivela l’identità, sarebbe opportuno fare chiarezza a riguardo.
Di certo con “Chiesa in uscita” bisogna riconoscere a Papa Francesco il merito di aver attirato l’attenzione sul carattere apostolico della vocazione della Chiesa. Non che i suoi predecessori abbiano trascurato questo aspetto. Anzi. Ma il termine “uscita” non era mai stato usato prima da un Papa per richiamare al fondamentale ruolo della comunità ecclesiale nel mondo. E la novità di questa locuzione ha generato il risveglio delle coscienze che il Santo Padre di sicuro si aspettava.
Eppure il successo di un’espressione in un determinato periodo di tempo non ne giustifica l’uso in forma ordinaria, specie se il suo significato non è propriamente corretto. Nella fattispecie “uscita” nel gergo italiano si richiama ad azioni di natura immanente: la libera uscita, ad esempio, la passeggiata, l’uscita di sicurezza e via dicendo. La parola “uscita” oltretutto non comporta generalmente alcuna responsabilità da parte di chi esce, se non quella di passare da un luogo ad un altro.
È ovvio che il compito della Chiesa non è così leggero come quello di un’uscita. C’è qualcosa in più. Innanzitutto c’è una chiamata. Gli apostoli non escono di loro iniziativa. C’è qualcuno che li invia, che li “manda”, concetto espresso con precisione nel termine “missione”. Il missionario è infatti colui che va in una direzione ben precisa, voluta da Dio, e ciò fa intuire che la missione non è qualcosa di spontaneo, di sentimentale, ma segue un momento di discernimento, una riflessione sulla propria vita e sulla parola del Signore.
Il termine “missione”, inoltre, nell’accezione comune della lingua italiana, comporta il pieno coinvolgimento della persona in relazione al compito da svolgere o addirittura alla sua intera vita. Insomma: se si tratta di una missione, si tratta di qualcosa di serio.
Infine c’è da dire che si può essere in missione anche senza uscire. Un sacerdote malato non esce ma non per questo non porta avanti la sua missione. Del resto, patrona delle missioni è una donna che non è mai “uscita” dalla clausura: Santa Teresa di Gesù Bambino!