Una risposta politica “imminente” ed “unitaria” alla crisi migratoria. È quanto chiedono in una dichiarazione congiunta il presidente della Commissione degli episcopati della Comunità europea (Comece), il card. Reinhard Marx, e il presidente della conferenza delle Chiese europee (Kek), il rev. anglicano Christopher Hill. “Senza una risposta politica imminente, sostenuta in proporzione da tutti gli Stati membri – si legge nel testo riportato dal Sir – questa crisi rischia di travolgerci e rischia di acuire la sofferenza di coloro che sono venuti in Europa in cerca di rifugio, asilo e nella speranza di una vita migliore, soprattutto con l’inverno che si avvicina”.
“La famiglia delle nazioni europee – scrivono i presidenti dei due organismi cristiani europei – sta ora affrontando la più grande crisi umanitaria della sua storia dopo la guerra. La guerra civile in Siria, la diffusa instabilità politica nelle altre parti del Medio Oriente e l’estrema povertà in gran parte dell’Africa sub-sahariana ha costretto più di due milioni di persone a chiedere asilo o ercare una vita migliore in Europa: molti sono traumatizzati dalla guerra, altri hanno perso la speranza a causa della povertà”.
Marx e Hill danno atto al mondo politico di aver “cercato senza sosta di trovare soluzioni” e ricordano quanto “le comunità religiose e la società civile sono impegnati con un calore e generosità a volte sorprendente, soprattutto per coloro che ne hanno più bisogno”. “In tutto il continente – proseguono – i leader cristiani hanno fatto sentire la loro voce, chiedendo un trattamento umano dei migranti, sollecitando gli Stati membri ad essere generosi nella loro ospitalità e supplicando la solidarietà all’interno dell’Unione, aumentando posti di accoglienza per i richiedenti asilo, e soprattutto per i più vulnerabili, in particolare le famiglie con bambini e minori non accompagnati”.
“Noi, in qualità di presidenti dei due più grandi raggruppamenti delle comunità cristiane in seno all’Unione europea – aggiungono i due responsabili di responsabili di Comece e Kek – rinnoviamo il nostro appello per una risposta politica unitaria e coordinata alla crisi migratoria in corso e assicuriamo il sostegno delle chiese che rappresentiamo, a tutti i livelli, dal livello parrocchiale/ locale a livello nazionale per affrontare con generosità la doppia sfida dell’accoglienza dei nostri fratelli e sorelle venuti da oltre i nostri confini territoriali che hanno disperatamente bisogno del nostro aiuto, e della loro integrazione nella società europea di cui facciamo parte”.