In principio è la conversione

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio — Mc 10,2-16

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Lettura

L’insegnamento di Gesù sul matrimonio e sul divorzio appare un’ulteriore sfida a coloro che vogliono seguirlo. È un tema importante nella vita della comunità. L’insegnamento radicale riflette molto probabilmente il pensiero dello stesso Gesù (Lc 16,18). Tutta l’introduzione è stata redatta in vista della comunità cristiana, estremamente interessata alla questione, allora come oggi; sulla base della posizione assunta da Gesù ci si staccava nettamente dalla prassi giudaica in materia coniugale (v. 10-12).

Meditazione

La domanda non può non colpire il lettore dal momento che anche Mosè aveva dato una chiara risposta (v. 4); nel Giudaismo la disputa verteva unicamente sulle motivazioni che giustificavano la separazione. In tutta la discussione c’è un sottofondo di malizia. Spesso, anche oggi ci si accosta a tali questioni con atteggiamenti non giusti, pregiudiziali e prevenuti. È importante che le persone facciano un cammino di fede e conversione personale che non può poi non andare a toccare tutte le dimensioni della vita. Senza un cammino di fede precedente e fondante non c’è una piattaforma sulla quale confrontarsi e dalla quale partire per elevarsi al di sopra della mentalità corrente, anche oggi pagana ed egoista. Spesso, soprattutto nelle questioni etiche, la menzogna la fa da padrona. Ciò che più colpisce nella riposta di Gesù sta nel fatto che egli chiami continuamente precetto quello di Mosè, mentre i suoi interlocutori parlano di permissione. A dimostrazione che la proibizione del divorzio è biblica Gesù cita Gen 1,27; 2,24. Secondo il piano originario di Dio le persone sposate costituiscono una sola carne e quindi il divorzio è proibito. La legge sul divorzio (Dt 24,1-11) era diretta a salvaguardare i diritti della donna; i farisei invece si interessavano soltanto dell’aspetto a loro favorevole e la interpretavano non come una norma transitoria ma come la concessione di un diritto irrinunciabile. Per la durezza del loro cuore erano incapaci di comprendere le originarie esigenze del culto verso Dio. Il richiamo di Gesù è impegnativo anche per la Chiesa di oggi, per noi. Non possiamo propendere per interpretazioni che indulgano all’egoismo umano, ma non possiamo limitarci neppure a una visione puramente giuridica di problemi che lacerano la vita delle persone. Ci vuole misericordia anche nel parlare: «Chi infatti intreccia in tutto il suo discorso argomenti troppo severi si rende molesto all’ascoltatore, e costringe spesso alla ribellione l’anima che non sopporta il peso di ciò che viene detto» (san Giovanni Crisostomo, De virginitate, XXVII,3).

Preghiera

«Mi assista il Signore affinché possa spiegare a parole ciò che Egli si è degnato di farmi vedere con la mente» (sant’Agostino, Esposizione sul Salmo 70,19).

Agire

Oggi cercherò di farmi vicino in qualche modo, con una telefonata, un messaggio, una visita, a qualche coppia di sposi amici, che non vedo da tempo.

Meditazione del giorno a cura di mons. Gerardo Antonazzo, vescovo di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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