Sale la tensione tra Stati Uniti e Russia dopo che Mosca ha iniziato dei raid aerei nel territorio siriano. Nelle scorse ore John McCain, senatore statunitense già candidato alla presidenza della Repubblica degli Stati Uniti, ha detto alla Cnn con tono di protesta che gli aerei russi stanno bombardando anche postazioni non dell’Isis. “Posso assolutamente confermare che i primi raid – ha dichiarato il politico repubblicano – sono stati contro individui e gruppi finanziati e addestrati dalla nostra Cia”.
La notizia, oltre a provocare la reazione di Sergei Lavrov, ministro degli Esteri russo, il quale ha precisato che la Russia sta colpendo solo obiettivi terroristici, ha suscitato l’indignazione di mons. Jacques Behnan Hindo, alla guida dell’Arcieparchia siro-cattolica di Hassakè-Nisib. Il presule, intervistato dall’agenzia Fides, ha definito “inquietanti” le parole con cui McCain afferma che la Cia ha addestrato ribelli anti-Assad.
“Rappresentano un’ammissione spudorata del fatto che dietro alla guerra ad Assad c’è anche la Cia, e che si tratta di un conflitto etero-diretto da circoli di potere lontani dalla Siria e dai loro alleati nella regione mediorientale”, ha detto. “La propaganda occidentale – sottolinea l’Arcivescovo Hindo – continua a parlare di ribelli moderati, che non esistono: nella galassia dei gruppi armati, quelli dell’Esercito Siriano Libero li trovi solo se li cerchi con la lente d’ingrandimento. Tutte le altre sigle, a parte lo Stato islamico, sono confluite o sono state fagocitate di fatto dal Fronte al-Nusra, che è il braccio militare di al-Qaida in Siria”.
A giudizio dell’Arcivescovo siro-cattolico, “c’è qualcosa di veramente inquietante in tutto questo: c’è una superpotenza che a 14 anni dall’11 settembre protesta perchè i russi colpiscono le milizie di al-Qaeda in Siria. Che vuol dire? Che adesso al-Qaida è un alleato degli Usa, solo perchè in Siria ha un altro nome? Ma disprezzano davvero così tanto la nostra intelligenza e la nostra memoria?”.
L’Arcivescovo ci tiene poi a sottolineare che devono essere i siriani, “e non l’Isis o l’Occidente”, a decidere se e quanto Assad dovrà andare via. “Ed è certo che se Assad va via adesso, la Siria diventerà come la Libia”, prosegue mons. Hindo. Il quale lancia infine l’allarme sulla città di Deir el Zor la cui popolazione, assediata dall’Isis da molto tempo, “sta letteralmente morendo di fame”.