Martello del giudice

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Usa: rinviate due condanne a morte

In entrambi i casi si è deciso di stabilire prima se i farmaci da usare per l’iniezione letale sono conformi ai protocolli previsti dalla legge

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Dopo la morte di Kelly Renee Gissendaner, uccisa nello Stato della Georgia dopo esser stata dichiarata colpevole di aver commissionato l’assassinio di suo marito, negli Stati Uniti sono state rimandate in poche ore altre due esecuzioni capitali. 

A beneficiarne, sono due condannati a morte, in Oklahoma e in Virginia. Il primo, Richard Glossip, è stato condannato a morte quale mandante dell’omicidio del proprietario di un motel, nel 1997. La sospensione della condanna è dovuta a verifiche sulla sostanza che dovrà essere utilizzata per l’iniezione letale, affinché essa corrisponda ai protocolli previsti dalla legge. La decisione del Governatore dell’Oklahoma di rimandare l’esecuzione, ha concesso a Glossip altri 37 giorni di vita.

Un altro caso analogo, legato sempre ai farmaci usati per l’iniezione letale, a distanza di poche ore, in Virginia. In questo caso un giudice federale ha ordinato il rinvio di Alfredo Pietro, assassino seriale con disturbi mentali che si trova nel braccio della morte per aver ucciso diverse persone. L’uomo, d’origine italiana, sarebbe dovuto essere ucciso oggi, ma la sospensione è stata decisa in vista di una decisione dei giudici che dovranno stabilire se il mix letale di farmaci utilizzato per l’esecuzione è adeguato o invece rischia di provocare sofferenze ingiustificate per il condannato.

L’uccisione della Gissendaner ha suscitato un’ondata di proteste negli Stati Uniti. Prima che venisse eseguita la sentenza, era giunto anche l’appello di papa Francesco affinché i giudici tornassero sulla loro decisione.

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ZENIT Staff

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