Goalkeeper in action

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La Testa nel Pallone

“Il calcio per la salute mentale vince contro gli scandali FIFA e Dirty Soccer”

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Si svolge in questi giorni in Salento a Torre dell’Orso, vicino Lecce, un torneo di calcio a 5+1 che coinvolge squadre composte da persone con problemi di salute mentale. La manifestazione sportiva è frutto di un progetto promosso da Acsi (Associazione Centri Sportivi Italiani) Comitato Provinciale di Lecce e dal Dipartimento di Salute Mentale della ASL di Lecce.

Ancora una volta i valori veri dello sport, la lealtà, l’uguaglianza, l’accettazione dei propri limiti, la capacità di tollerare le frustrazioni, la promozione della salute fisica e di quella mentale entrano in dissonanza profonda contro le notizie che giungono dal cosiddetto “calcio che conta”. E’ così che mentre i giornali si riempono di polemiche sulla cattiva gestione economica della dirigenza FIFA, sul calcioscommesse, sulle trattative torbide sui diritti televisivi dei campionati della serie A e della Champions League, su diversi campi del Salento si stanno confrontando al “gioco più bello del mondo” circa 300 persone sofferenti di disturbi psichici provenienti da ogni parte d’Italia e da alcuni paesi d’Europa (Francia, Ungheria ed Austria). E’ il calcio per la salute fisica e mentale, il calcio che diverte, che guarisce, che unisce… che torna ad essere semplicemente calcio. 32 squadre piene di talenti umani che quotidianamente combattono con le difficoltà del disagio mentale. Combattono l’isolamento ed il pregiudizio correndo dietro un pallone. 

Il torneo agonistico è stato impreziosito da una partita 100 contro 100 allo stadio di Nardò e dal Convegno dal titolo “L’implementazione delle buone pratiche nella riabilitazione psicosociale: evidenze e innovazione” tenutosi presso la direzione del Dipartimento di Salute Mentale della ASL di Lecce e presieduto dal dr Serafino De Giorgi. Il convegno ha sottolineato la necessità di raccogliere in maniera scientificamente valida i risultati dell’esito degli interventi riabilitativi in psichiatria. La proposizione di modelli di intervento validati è in linea con il lavoro portato avanti dal network internazionale coordinato dalla Prof.ssa Nobuko Tanaka dell’Università dello Sport di Yokohama in Giappone e che avrà il suo culmine scientifico ed agonistico con l’organizzazione del primo “World Championship for People with Mental Health Problems”, una sorta di campionato del mondo di categoria, che si terrà nel febbraio del prossimo anno ad Osaka.

A questo proposito il torneo “La Testa nel Pallone” di Lecce designerà i primi due calciatori che in rappresentanza dei tesserati dell’ACSI, faranno parte della squadra nazionale impegnata ad Osaka. Nei prossimi mesi verranno selezionati gli altri giocatori nelle manifestazioni organizzate dalle altre associazioni di promozione sportiva che da anni sono impegnate nella diffusione dello sport come strumento di intervento nella patologia mentale, in particolare la UISP (Unione Italiana Sport per Tutti), l’ANPIS (Associazione Nazionale Polisportive per l’Integrazione Sociale), il CSI (Centro Sportivo Italiano), l’USACLI (Unione Sportiva ACLI), l’AISC (Associazione Italiana Sport e Cultura). Il progetto che porterà l’Italia del “pallone terapeutico” in Giappone è condotto in collaborazione con il CONI Regionale Lazio e l’associazione per la Promozione del Calcio nella Salute Mentale (ProCaSM) di Roma.

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ZENIT Staff

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