Nella sua visita di alcuni giorni – informa Misna – Welby non ha in programma di recarsi nella provincia di Zhejiang, dove, negli ultimi 18 mesi, le autorità hanno rimosso quasi 500 croci e distrutto almeno 35 chiese cristiane. Notizia, questa, confermata Ailsa Anderson, portavoce dell’arcivescovo, che all’agenzia Ucanews ha detto: “Non credo che potremo visitare Zhejiang”, aggiungendo: “Siamo molto nelle mani dell’Amministrazione statale per gli affari religiosi (Sara) e dell’ambasciata britannica, in termini di dove poter andare”.
Il capo della Chiesa anglicana Justin Welby in viaggio a Pechino
L’arcivescovo di Canterbury non visiterà la provincia di Zhejiang, dove, negli ultimi mesi, le autorità hanno rimosso quasi 500 croci e distrutto circa 35 chiese cristiane
“La libertà di credo, di diritti e degli interessi legittimi dei cittadini cinesi per la religione sono tutelati dalla legge” lo ha affermato di fronte ai giornalisti Justin Welby, arcivescovo di Canterbury e capo della Chiesa anglicana, citando le parole di Yu Zhengsheng, dopo il suo incontro con l’esponente del Politburo a Pechino.
Il predecessore di Welby, Rowan Williams, alla fine della sua visita nell’ottobre 2006 in Cina aveva tenuto una conferenza stampa nel parco dell’ambasciata britannica a Pechino, in cui aveva detto di aver sollevato la questione della persecuzione religiosa direttamente con alti funzionari cinesi. L’arcivescovo Welby non ha organizzato eventi mediatici e non è chiaro se affronterà questioni delicate con Pechino, in un periodo in cui gruppi come China Aid hanno denunciato la peggiore persecuzione dei cristiani nel paese dai tempi della Rivoluzione culturale. L’arcivescovo ha comunque detto di aver auspicato una maggior cooperazione tra Chiesa cinese e inglese.
La visita di Justin Welby arriva una settimana dopo che il presidente cinese, Xi Jinping, ha chiesto alle comunità religiose della Cina di evitare influenze straniere. La Chiesa anglicana non è intervenuta in alcun modo su come sono organizzate le comunità protestanti della Cina, che contano circa 60 milioni di fedeli.