Nuovo statuto Fondo Pensioni vaticano: poche novità, solo qualche "ritocco"

Tra le riforme introdotte: la nomina del presidente, che non sarà più “in automatico” il presidente dell’Apsa, ma verrà scelto dal Papa in una terna proposta dal Consiglio per l’economia

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“Non ci sono particolari novità” ha anticipato padre Federico Lombardi, nell’annunciare questa mattina ai giornalisti la riforma del Fondo Pensioni del Vaticano, che passa in un nuovo statuto pubblicato oggi in forma di “Motu Proprio”. Il testo è entrato subito in vigore ad experimentum.

Poche, in effetti, le modifiche nello statuto, che lascia intatto regolamento e funzionamento delle pensioni. Si tratta piuttosto di “ridefinire con alcuni ritocchi lo Statuto, in relazione alla nuova organizzazione della Santa Sede”, come ha rimarcato il direttore della Sala Stampa vaticana.

Il quale ha tuttavia sottolineato le piccole novità apportate dal nuovo statuto. A cominciare dalla scelta della dirigenza del Fondo, che cambia totalmente, orientata a criteri di trasparenza e qualità professionale. La prima modifica riguarda la nomina del presidente: se prima tale carica era assegnata “in modo automatico” al presidente dell’Apsa ( Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica), ora è nominata direttamente dal Papa sulla base di una terna proposta dal Consiglio per l’economia. L’incarico dura cinque anni, ed è rinnovabile una sola volta.

Per quanto riguarda, invece, il Consiglio d’Amministrazione, esso sarà composto da undici membri, tra i quali quattro esperti in materia assicurativa e di gestione dei fondi pensioni o di fondi patrimoniali, provenienti da diversi Paesi nominati dal Consiglio per l’economia, come recita l’articolo 6. A questi, si aggiungono quattro membri esperti in campo amministrativo, designati rispettivamente dal prefetto di Propaganda Fide; dal presidente della Commissione per lo Stato della Città del Vaticano; dal presidente dell’Apsa e dal presidente della Fabbrica di san Pietro, nominati dal Segretario di Stato, dopo aver sentito il prefetto della Segreteria per l’Economia.

Un’ultima novità, infine, è che saranno due membri – e non più uno come in passato – a essere scelti e nominati dal Segretario di Stato in rappresentanza degli iscritti e dei pensionati del Fondo.  “I membri – si legge nel Motu Proprio – sono nominati ad quinquennium e possono essere rinnovati per un altro mandato. Le procedure per la designazione dei membri devono iniziare almeno tre mesi prima della prevista scadenza. In caso di cessazione o decadenza dei componenti del Consiglio di Amministrazione, anche per assenza ingiustificata  a tre sedute consecutive, o per perdita della qualità che ha  determinato la nomina, si procede negli stessi modi alla sostituzione per il periodo di tempo rimanente del mandato.

Secondo le nuove normative, inoltre, “non possono essere nominati membri del Consiglio di Amministrazione coloro che si trovino in qualsiasi modo in  conflitto di interesse rispetto alle attività specifiche del Fondo. Per questo ad ogni membro, verrà rilasciata una dichiarazione di assenza di cause di conflitti di interesse al momento dell’accettazione della carica.
 
Nel documento viene precisato poi che “situazioni conflittuali sistematiche che possano emergere durante il mandato comportano la perdita dell’incarico”. Pertanto qualora nel corso delle sedute del Consiglio di Amministrazione dovessero emergere “circostanziate situazioni di conflitto di interessi”, il membro interessato “non deve partecipare alla discussione e alla relativa deliberazione”.

Insomma, come diceva padre Lombardi, “sono ritocchi nello Statuto, ma il regolamento generale che disciplina le pensioni rimane lo stesso”, e, per ora, su questo “non c’è alcuna novità”. Esso, afferma il Motu Proprio, “resta in vigore, nella misura in cui non risulti in contrasto con lo Statuto revisionato, e fino ad emanazione di nuove norme”.

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ZENIT Staff

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