“Il referendum irlandese sulla riforma costituzionale in tema di ridefinizione della nozione di matrimonio era stato svuotato del reale contenuto legale che l’opinione pubblica normalmente percepisce in tema di nozze gay: l’adozione di bambini”.
Lo dichiara in una nota il prof. Alberto Gambino, direttore del dipartimento di scienze umane dell’Università Europea di Roma, a seguito delle parole del cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato Vaticano, che ha definito quel referendum “una sconfitta per l’umanità”.
“Infatti – prosegue Gambino – appena un mese prima del referendum il Parlamento irlandese aveva approvato il Children and Family Relationships Bill che aveva emendato la legge sulle adozioni (Adoption Act 2010), estendendone le previsioni anche ai civil partners, consentendo alle coppie conviventi anche omosessuali di proporre domanda congiunta di adozione di un minore”.
“Del resto – precisa il prof. Gambino – il Governo irlandese si è adoperato affinché la legge in questione terminasse il suo iter parlamentare proprio prima del referendum sulla nozione di matrimonio, che a questo punto è diventata una vicenda solo nominalistica”.
“A questo punto si può ben affermare – conclude Gambino – che il referendum irlandese oltre ad essere una sconfitta per l’umanità è anche una sconfitta per i principi di lealtà che devono guidare il rapporto tra classe politica e popolo da cui trae la sua legittimazione”.