Proseguono le violenze anticristiane in Pakistan. L’ultimo episodio, capitato a Lahore, nel quartiere cristiano di Sanda, risale a ieri pomeriggio. L’aggressione non ha comportato particolari danni ma ha rischiato di degenerare drammaticamente.
Secondo quanto riferito all’agenzia Fides da Cecil Shane Chaudhry, Direttore Esecutivo della Commissione “Giustizia e Pace” dei Vescovi pakistani (NCJP), “la polizia è intervenuta tempestivamente, fermando sul nascere ed evitando la violenza di massa. Oggi i rangers presidiano la zona e la situazione è del tutto sotto controllo”.
Nessuna chiesa è stata bruciata e danneggiata, dunque, né vi sono stati morti o feriti, tuttavia alcuni fanatici hanno preso a gettare sassi contro la chiesa di San Giuseppe, fermati in tempo dalle forze dell’ordine. Gli unici danni, peraltro non rilevanti, sono stati subiti da alcune case private.
“Vi sono persone e gruppi che tendono ad ampliare gli incidenti e le violenze sui cristiani, per propri interessi personali o anche per motivi economici. Bisogna stare molto attenti a diffondere notizie, che spesso vengono all’origine manipolate”, ha aggiunto Chaudhry, invitando i cristiani pakistani a non cedere agli allarmismi.
L’aggressione era scaturita da un caso di blasfemia, per via di un uomo arrestato per una presunta dissacrazione di alcune pagine del Corano. Dopo un tentativo di linciaggio a suoi danni, avvenuto presso la stazione di polizia, i fanatici si sono diretti verso la chiesa ma qui sono stati fermati.
“Secondo la legge sulla blasfemia, esiste una procedura da rispettare e a nessuno dev’essere consentito di farsi giustizia da sé. Le istituzioni e la polizia devono garantire sicurezza e giustizia”, ha dichiarato a Fides, padre James Channan, domenicano, direttore del “Peace Center” di Lahore.
“D’altro canto noi possiamo operare per contenere e contrastare la cultura dell’odio che gruppi estremisti diffondono nella società, operando per il dialogo e l’armonia”, ha aggiunto padre Channan.