Il Movimento per la Vita compie 40 anni

Il presidente Gigli: “Continueremo ad operare instancabilmente sul duplice binario della battaglia culturale e dell’azione di sostegno alle gestanti in difficoltà”

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Era il 22 maggio 1975 quando, a Firenze, veniva fondato il Centro di aiuto alla vita che, unendosi agli altri Cav ed ai movimenti per la vita locali che si andavano costituendo, avrebbe di lì a poco formato il Movimento per la vita. Erano gli anni in cui una cultura radicaleggiante e anti natività, dopo aver realizzato proprio a Firenze azioni illegali come la clinica degli aborti, avrebbe portato nel 1978 (singolarmente proprio il 22 maggio) all’approvazione della legge 194 che legalizzava in Italia l’interruzione di gravidanza.

La legge, in questi anni, ha causato più di cinque milioni e mezzo di aborti e la rete del Movimento per la vita, in povertà di mezzi e contando esclusivamente sulle risorse del volontariato, ha potuto comunque sottrarre a questo destino oltre 170mila bambini ed evitare dolore e amarezze ad altrettante mamme. Le strutture del Movimento sono intanto cresciute fino a diventare oltre 650 tra movimenti locali, Cav e Case di accoglienza.

“Quarant’anni di aborto legalizzato hanno trasformato il costume del Paese”, commenta Gian Luigi Gigli, presidente del Movimento per la vita. “Ciò che prima era un crimine, si è trasformato in una necessità da tutelare e a cui dare risposta nelle strutture pubbliche. Ora la cultura individualistica e radicale che domina trasversalmente lo scenario politico vorrebbe far cadere l’ultima barriera, facendo dell’aborto un vero e proprio diritto”.

“Nel frattempo – osserva – gli interessi delle multinazionali del farmaco, con la Ru486 e con le pillole dei giorni dopo somministrate a concepimento avvenuto, stanno riportando l’aborto nella sfera privata e nella clandestinità, contro le stesse intenzioni della 194”. “Sempre di più nella nostra società – osserva Gigli – il diritto alla vita non è garantito a tutti gli esseri umani, ma solo ai più forti. Il Movimento per la vita continuerà ad operare instancabilmente sul duplice binario della battaglia culturale e dell’azione di sostegno alle gestanti in difficoltà”. 

“Un giorno le società occidentali, avviata ormai verso l’inverno demografico, si renderanno conto che avevamo ragione”, afferma il presidente del MpV, “speriamo solo che non sia ormai troppo tardi per invertire il percorso autodistruttivo in cui anche società italiana sembra essersi inesorabilmente avviata”. Ringrazia, quindi, “i tanti volontari che instancabilmente continuano a operare nei terrori perché la vita si affermi e grazie ai tanti che con i lori poveri mezzi e la loro amicizia ci permettono di portare avance la nostra attività per la promozione della cultura della vita”.

 

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ZENIT Staff

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