La necessità di uno sviluppo sostenibile che punti allo sradicamento della povertà e al sostegno delle popolazioni più fragili. Questo il centro dell’intervento dell’arcivescovo Bernardito Auza, osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite, in un incontro a New York sul tema Follow up and Review of the post2015 Development Agenda.
Nel suo discorso – riportato integralmente da L’Osservatore Romano – l’arcivescovo ha sottolineato in particolare l’esigenza di un meccanismo di aggiornamento e di revisione dell’agenda per la realizzazione degli Obiettivi del millennio fissati dalle Nazioni Unite. “In questa agenda, ognuno di noi ha non solo un interesse, ma anche una responsabilità condivisa per andare, oltre le promesse, verso risultati reali e verificabili”, ha detto il presule.
Indipendentemente dal meccanismo di revisione, ha aggiunto, “non dimentichiamo che sono il povero e coloro che vivono in una situazione di fragilità quelli che devono sempre avere la priorità nella nostra discussione”. A tal proposito, mons. Auza ha indicato due punti chiave: anzitutto, il meccanismo di revisione dell’agenda deve prevedere la partecipazione attiva e volontaria dei Governi. Poi il fatto che la partecipazione al meccanismo consideri anche il livello di sviluppo e le capacità effettive delle singole Nazioni. “La comunità globale – ha concluso il delegato vaticano – non dovrebbe ritrovarsi nella situazione in cui un Paese vorrebbe partecipare all’aggiornamento e alla revisione, ma non ha le capacità per farlo”.