"Garantire l’accesso a uno sviluppo umano veramente integrale per tutti"

Il messaggio del cardinale Parolin ai partecipanti al convegno “La nuova economia del clima”, svolto presso la Pontificia Università della Santa Croce

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“Quando è in gioco il futuro del pianeta, non ci sono frontiere politiche, barriere o muri dietro cui nascondersi per proteggerci dagli effetti del degrado ambientale e sociale. Non c’è spazio per la globalizzazione dell’indifferenza e la cultura dello scarto denunciate da Papa Francesco”.  È quanto sottolinea il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato, nel messaggio inviato mercoledì 20 maggio ai partecipanti al convegno sul tema «La nuova economia del clima: come la crescita economica e la sostenibilità possono camminare mano nella mano», organizzato a Roma dal Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, dal World resource institute, dalla Commissione globale su economia e clima e dall’ambasciata d’Olanda presso la Santa Sede. 
 
Nella sede della Pontificia Università della Santa Croce – spiega L’Osservatore Romano – si sono dati appuntamento imprenditori, politici, economisti e diplomatici per la presentazione del Rapporto 2015 «Crescita migliore, clima migliore: la nuova economia del clima» e per sondare la compatibilità tra crescita economica e sviluppo sostenibile. 
 
Un percorso che “non è facile”, come afferma il Segretario di Stato nel suo messaggio; esiste infatti una responsabilità etica e morale che “chiama in causa la rimessa a punto del modello di sviluppo, richiedendo un rilevante impegno politico ed economico”. Eppure, sottolinea il porporato, “le basi tecnologiche e operative per favorire questa responsabilità condivisa sono già disponibili o alla nostra portata. Abbiamo la capacità di avviare un processo virtuoso che irrighi un terreno di innovazione economica e tecnologica dove è possibile coltivare due obiettivi: combattere la povertà e attenuare gli effetti del cambiamento climatico”. 
Nel far pervenire ai partecipanti il saluto e la benedizione del Pontefice, il segretario di Stato ha infine espresso la speranza che “la conferenza possa contribuire a promuovere e approfondire la riflessione sul significato dell’economia e dei suoi obiettivi, nonché trovare il modo di garantire l’accesso a uno sviluppo umano veramente integrale per tutti”.
 
I lavori sono stati aperti dal cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson, presidente del Dicastero ‘Giustizia e Pace’, e da Felipe Calderón, ex capo di Stato messicano, attualmente presidente della Commissione globale su economia e clima, il quale, tra l’altro, insieme a una delegazione ha incontrato il Papa in mattinata a Santa Marta prima dell’Udienza generale.
 
Nel suo intervento il card. Turkson – informa ancora L’Osservatore Romano – ha indicato tre imperativi per gli imprenditori: “Produrre beni che siano veramente buoni e fornire servizi che servano realmente; organizzare il lavoro in modo che i dipendenti sviluppino i loro doni e talenti; creare ricchezza sostenibile e distribuirla equamente”.   Alla base di questi tre imperativi – ha aggiunto – ci sono “il rispetto per la dignità umana e il perseguimento del bene comune”, che a loro volta sono tra i principi fondamentali della dottrina sociale della Chiesa e che “si applicano perfettamenteal mondo degli affari così come altri principi fondamentali, in particolare la solidarietà, la sussidiarietà, la retta amministrazione e la giustizia”. 
Auspicio del cardinale è stato che “d’ora in poi nella dottrina sociale cattolica, il principio della sostenibilità sia considerato alla pari con la solidarietà e la sussidiarietà”. Inoltre, come dimostra il Rapporto 2015, “seguire questi principi dovrebbe condurre il mondo degli affari verso migliori risultati economici e sociali in generale. In altre parole, le imprese servono il bene comune e sostengono la prosperità umana, raggiungendo al contempo i propri legittimi fini”. Per questo, ha concluso, “ci complimentiamo con le industrie che sviluppano energie rinnovabili. Per i lavoratori e le comunità nel settore energetico, apprezziamo la giusta transizione verso un’economia senza carbone. Ci complimentiamo con le istituzioni finanziari che cercano di investire nella sostenibilità”.
 
È seguita una tavola rotonda con i punti di vista dell’industria, della finanza, della politica e della Chiesa, Vi ha partecipato tra gli altri il cardinale William Donald Wuerl, arcivescovo di Washington, il quale ha sottolineato come la Conferenza Episcopale statunitense abbia già richiamato l’attenzione sul cambiamento climatico globale e sulla necessità di affrontare in modo più approfondito la questione e le sue potenziali conseguenze.
 
 

 
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ZENIT Staff

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