Il prossimo 15 maggio, presso la Pontificia Università Antonianum, il prof. Jordi Gaya Estelrich terrà una relazione su “Raimondo Lullo tra Occidente e Oriente”, in una conferenza organizzata dal Centro Italiano di Lullismo e la Commissio Sinica.
Gaya già rifletteva sull’ideale missionario del filosofo, teologo e mistico spagnolo, e in un testo spiegava che Lullo “è sicuro di possedere una conoscenza abbastanza esatta della realtà del mondo islamico del suo tempo, da poter dare di esso una spiegazione storica e ricavarne la condizione di un modello missionario adeguato”.
Egli, scriveva lo studioso, “concepisce la storia della rivelazione dell’annuncio della fede in differenti tappe, alle quali corrispondono metodi differenti. La nuova situazione è caratterizzata dall’esigenza di una dimostrazione razionale delle verità della fede ed esige uomini ben preparati, a conoscenza della lingua dei loro interlocutori, ma con lo stesso atteggiamento dei primi apostoli, disposti soprattutto al martirio. Il foro idoneo sarà la discussione in circoli ristretti, al fine di guadagnare adepti che, a loro volta si convertano in missionari per il proprio popolo”.
La proposta lulliana, pertanto, “non vuole essere restrittiva, riservando l’interesse missionario ad alcuni eletti”, evidenziava Gaya. “Delineata la strategia principale – proseguiva -, Lullo ricorda la necessità per tutti i cristiani, che si trovano in contatto con gli infedeli, di contare su di una formazione sufficiente per rispondere al loro proselitismo ed ai loro attacchi. In questo modo, l’urgenza missionaria apre la teologia ai laici”.
L’incontro si inserisce in una serie di iniziative correlate alla mostra “L’arte di Francesco. Capolavori d’arte e terre d’Asia dal XIII al XV secolo”, allestita dal 30 marzo all’11 ottobre 2015 presso la Galleria dell’Accademia di Firenze.