“La preghiera è più forte dei proiettili di una pistola”

La riflessione del cardinale Amato sul terzo segreto di Fatima

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Il secolo scorso pronosticato come “tempo dominato dalla ragione e dalla fraternità tra i popoli”, in realtà è stato “un periodo tragico per il cristianesimo, perseguitato e oppresso in molte parti del mondo”.

Lo ha detto il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, durante la sua prolusione sul tema Il messaggio di Fátima tra carisma e profezia, tenuta ieri in occasione del Forum internazionale di mariologia organizzato dalla Pontificia Accademia Mariana Internazionale presso l’auditorium della Pontificia Università Antonianum in Roma.

Menzionando il “genocidio armeno”, la “repressione messicana”, la “persecuzione spagnola”, le “stragi naziste”, lo “sterminio comunista”, e, in questa prima parte del terzo millennio, la “persecuzione islamista”, il porporato ha ricordato i milioni di “vittime di ideologie maligne, che hanno generato e generano ancora conflitti, odi e divisioni”.

Di seguito il cardinale Amato ha illustrato i contenuti dei tre segreti di Fatima, soffermandosi in particolare sulla profezia riguardante l’attentato a San Giovanni Paolo II, avvenuto in piazza San Pietro il 13 maggio 1981, 64° anniversario delle apparizioni di Fatima.

Riferendo di un colloquio avvenuto nell’aprile 2000 tra l’allora segretario della Congregazione della Dottrina della Fede, monsignor Tarcisio Bertone, e la veggente suor Lucia, il cardinale Amato ha confermato la condivisione della religiosa in merito all’affermazione dello stesso Wojtyla, secondo il quale “fu una mano materna a guidare la traiettoria della pallottola e il Papa agonizzante si fermò sulla soglia della morte”.

Il Prefetto della Congregazione dei Santi ha quindi spiegato il significato dell’immagine dell’“angelo con la spada di fuoco” che rappresenta “la minaccia del giudizio incombente sul mondo, che potrebbe essere incenerito in un mare di fuoco preparato dall’uomo stesso con le sue invenzioni di morte”.

La giustapposizione di questa immagine con quella dello splendore della Madre di Dio, indica tuttavia “la libera scelta dell’uomo tra il bene e il male”.

Inoltre la sopravvivenza del Papa all’attentato “sta a indicare che non esiste un destino immutabile e che la potenza della fede e della preghiera può influire nella storia: la preghiera è più forte dei proiettili di una pistola”.

La visione si conclude con gli Angeli, che irrigano le anime col sangue di Cristo Crocifisso “a indicare che il martirio dei testimoni della fede si compie in solidarietà con la passione di Cristo e diventa una cosa sola con essa”. In altre parole, “il sangue dei martiri, così come il sangue di Cristo, feconda la Chiesa” e la “ringiovanisce continuamente”.

“La visione di Fatima solleva il velo sull’inferno che esiste sulla terra, ma offre anche la consolante profezia della patria celeste”, ha poi concluso il porporato.

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Luca Marcolivio

Roma, Italia Laurea in Scienze Politiche. Diploma di Specializzazione in Giornalismo. La Provincia Pavese. Radiocor - Il Sole 24 Ore. Il Giornale di Ostia. Ostia Oggi. Ostia Città (direttore). Eur Oggi. Messa e Meditazione. Sacerdos. Destra Italiana. Corrispondenza Romana. Radici Cristiane. Agenzia Sanitaria Italiana. L'Ottimista (direttore). Santini da Collezione (Hachette). I Santini della Madonna di Lourdes (McKay). Contro Garibaldi. Quello che a scuola non vi hanno raccontato (Vallecchi).

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