Il servizio che le Guardie Svizzere da secoli prestano al successore di Pietro, è una delle espressioni di quell’amore “più grande” che Gesù ha donato ai suoi discepoli. Lo ha detto papa Francesco, ricevendo stamattina l’intero corpo delle Guardie Svizzere, accompagnato dal Comandante, dal cappellano e da una rappresentanza dei parenti e dei familiari delle nuove Guardie, in occasione del loro giuramento.
In svariati momenti della loro plurisecolare storia, ha ricordato il Papa, le Guardie Svizzere hanno espresso questo loro amore per il Romano Pontefice, che hanno difeso in più occasioni, fino a dare la vita per lui, come avvenne per il Sacco di Roma (1527). “E rispondere con dedizione a questa chiamata significa seguire Cristo”, ha sottolineato Francesco.
Per la costruzione del suo Regno, Gesù “ha bisogno di persone coraggiose”, ha proseguito Bergoglio, citando poi Sant’Ignazio di Loyola, che negli Esercizi Spirituali parla di un Cristo che esige che ognuno dei suoi soldati sia “pronto a faticare durante il giorno e a stare sveglio di notte, perché così parteciperà alla vittoria”.
Una Guardia Svizzera, dunque, è “una persona che veramente cerca di seguire il Signore Gesù e che ama in modo particolare la Chiesa, è un cristiano con una fede genuina”.
Il Santo Padre ha quindi rivolto alle Guardie Svizzere il consueto consiglio a tenere “sempre a portata di mano un piccolo Vangelo, per leggerlo appena avete un momento tranquillo”, a partecipare in modo assiduo alla messa, a confessarsi frequentemente, a recitare il rosario e a servire i “poveri”, gli “ammalati” e “quelli che hanno bisogno di una buona parola”.
Anche incontrando la gente e i pellegrini, le Guardie Svizzere sono tenute a trasmettere, con la loro “gentilezza” e “competenza”, il loro “amore più grande” che viene dalla “amicizia con Cristo”; in questo le Guardie Svizzere sono state definite dal Papa un “manifesto” della Santa Sede.
Formulando i suoi ringraziamenti finali, il Papa ha chiesto alle Guardie Svizzere di pregare per lui, affidandole poi all’intercessione dei loro Patroni San Martino, San Sebastiano e San Nicola di Flüe.