Don Guanella: l’urna oggi a Fasano

Le reliquie accolte presso una struttura per il recupero dei giovani dal disagio

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San Luigi Guanella è oggi a Fasano. “Una preziosa occasione per riscoprire i suoi valori e chiederci se sono ancora “in corso” – spiega don Piero Lippoli, Superiore locale – presenti nella nostra città, nella nostra vita personale e comunitaria”. Un centenario che è “vero cantiere di lavoro, tempo per fare memoria dei doni fatti da Dio attraverso San Luigi, perchè siano capaci di interpellare e animare il presente, orientando il futuro”.

Alle 16 l’arrivo dell’urna, con la sosta in Piazza Ciaia e i saluti del Vicario Generale, don Umberto Brugnoni, del Superiore locale, delle Autorità civili e religiose e dei fasanesi.

Le spoglie di Don Guanella sosteranno quindi presso le Comunità educative del Sacro Cuore, un laboratorio per la promozione dei minori e il loro inserimento nella società, che compie 70 anni, fondato da don Sante Perna per l’accoglienza degli orfani della zona e successivamente da lui affidato ai guanelliani nel 1937, centrato sul trinomio caro alla pedagogia guanelliana: “vedere, prevenire, provvedere”.

Attualmente i progetti presenti sono cinque: 3 comunità educative – L’argonauta, l’Agorà, il Delfino – un Centro socio educativo diurno “l’isola che c’è” con attività sportive, ricreative, culturali, di supporto alla scuola, momenti di informazione e somministrazione pasti;  e un centro estivo marino a Torre Canne con vitto e alloggio di minori inviati da enti esterni dalla metà di giugno alla prima metà di settembre.

“L’obiettivo è il recupero di ragazzi e giovani in difficoltà familiari, sociali e scolastiche, con una equipe specialistica, caratterizzata dallo stile di vita familiare che va dalla struttura della casa alle relazioni” spiega don Piero. Sveglia al mattino, colazione e poi dalle 8 alle 13 a scuola, salvo chi usufruisce delle terapie e delle attività riabiltative. Nel pomeriggio vita di comunità con svolgimento dei compiti ed attività ricreative e formative, attività terapeutiche e riabilitative. Dopo cena attività serali e vita di comunità con giochi, attività di gruppo, cineforum, verifiche con gli educatori.

“I ragazzi e le ragazze accolte sono 70 in tutto, tra i 3 ai 18 anni, con genitori divorziati, separati, deceduti, o con problemi di natura relazionale o psichiatrica. Altri hanno padri o madri con problemi giuridici e penali, o dipendenze da alcol o tossicodipendenza. La fragilità del tessuto familiare, unita alla povertà dell’ambiente di provenienza, esalta il disagio del minore”.

Il Centro ne accoglie da tutta la Puglia su segnalazione dei tribunali per minorenni di Bari, Lecce e Taranto e in alcuni casi intrattiene rapporti con realtà geografiche, culturali ed amminsitrative extra regionali. E’ possibile la permanenza al Centro fino al 25° anno di età.

Particolare rilievo è dato al coinvolgimento delle famiglie, perchè compiano anch’esse un cammino di autoformazione. La Comunità è anche sede di incontri di aggiornamento e formazione per educatori di comunità.

Alle 18:30 l’urna lascerà la casa Sacro Cuore alla volta del Santuario di Pozzo Faceto, affidato ai guanelliani, che da qualche anno è anche tappa per l’accoglienza dei pellegrini in cammino sulla Via Francigena del Sud, dove avrà luogo alle 20 la celebrazione presieduta dall’Arcivescovo Mons. Domenico Padovano.

Martedì 5 maggio la concelebrazione con religiosi del territorio, il pellegrinaggio dei fedeli delle frazioni, gruppi e associazioni; alle 11:30 la preghiera con ammalati e anziani e alle 17 la partenza per la Casa guanelliana di Alberobello.

“Abbiamo presentato don Guanella in tutte le scuole e in tutte le parrocchie di Fasano e dintorni – spiega don Piero – come un profeta della solidarietà con i più poveri tra i poveri, oggi ad esempio anche i tanti migranti in cerca di futuro. La sua imitazione porta necessariamente a chiedersi ed io cosa posso e devo fare? La sua intensa vita spirituale e di preghiera porta a considerare che la forza per essere dalla parte dei poveri oggi ci viene soprattutto dalla preghiera che ci fa sentire veri fratelli in Gesù e non solamente buoni filantropi. Siamo certi che il suo passaggio saprà risvegliare molte domande di senso in coloro che si lasceranno interpellare”.

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ZENIT Staff

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