L’ozono terapia è utile in ambito vascolare soprattutto agli arti e al cervello, è molto utile anche nell’immediato post infarto e post ictus.
In merito alla cura dei tumori, dagli studi che si stanno facendo in Spagna risulta che pazienti affetti da tumori solidi hanno una migliore risposta alla chemioterapia se si associa alla ozono terapia.
L’ozono terapia è una pratica medica e non un farmaco, viene utilizzato in tutto il mondo in particolare in Germania dove esiste da molto tempo e sono 18.000 i medici che la praticano. In Spagna sono stati attivati corsi universitari. In Cina e India è molto praticata soprattutto per l’ernia discale. Cuba è il paese che ne fa più uso. Tutti gli ospedali la praticano a causa dell’embargo sui medicinali che fu effettuato negli anni sessanta. I cubani hanno risposto alla mancanza di farmaci in questo modo.
I cubani hanno conosciuto l’ozono terapia dai russi che la utilizzavano per curare la nomenclatura politica e militare. Sono i russi che hanno lasciato le prime apparecchiature ai cubani.
In Lombardia l’ossigeno ozono terapia è stata inserita nei prontuari per il trattamento di alcune patologie come per esempio ulcere vascolari e insufficienze venose.
Per la semplicità ed economicità di utilizzo l’ozono terapia viene praticata anche all’ospedale Fatebefratelli Saint-Jean-de-Dieu in Benin, dall’Associazione San Lorenzo a Savigliano, dall’Associazione Opera Padre Gianni Gobbi in Repubblica del Togo e Africa occidentale, dall’Istituto Suore di Maria Consolatrice di Brembate di Sopra.
Per capire di cosa si tratta ZENIT ha intervistato il professor Marianno Franzini, medico chirurgo e docente a.c. presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Pavia, pioniere in Italia, attuale presidente della Società Scientifica Italiana di Ossigeno Ozono Terapia (SIOOT).
Nei primi decenni dell’800 un chimico tedesco naturalizzato svizzero Christian Friedrich Schönbein scoprì l’ozono e i possibili usi sanitari e medici.
Le prime applicazioni furono durante la prima guerra mondiale, quando c’era il grave problema di ferite che si infettavano. Il tedesco Hans Wolff iniziò a utilizzare ozono medicale salvando diverse persone dalla gangrena.
L’ozono è il disinfettante più efficace (120 volte più del cloro). Non c’è virus, batterio o fungo che possa resistergli, ed è particolarmente indicato anche per disinfettare acqua, aria, alimenti.
Marianno Franzini ha scoperto la pratica, l’ha studiata e l’ha diffusa in Italia.
Appena laureato all’inizio degli anni ’80 il dottor Franzini ha incontrato a Monaco il medico italo-francese Guido Razzoli, che gli ha illustrato le possibilità terapeutiche dell’ossigeno e dell’ozono.
Franzini ha cominciato a provare con le micro iniezioni nell’insufficienza venosa, ed ha visto che funzionavano e così insieme ai colleghi Bacci e Marcotti il 3 novembre 1983 ha fondato a Bergamo la SIOOT, che oggi conta 2800 soci tra medici e personale sanitario qualificato.
I medici utilizzano attrezzature certificate, operano in laboratori riconosciuti e autorizzati dalle ASL, frequentano corsi teorico-pratici, seguono aggiornamenti che il SIOOT organizza annualmente.
Per facilitare la diffusione della ozonoterapia la SIOOT ha coinvolto due ingegneri per fondare la Multiossigen e mettere a punto diverse apparecchiature italiane da utilizzare per le terapie che utilizzano ossigeno e ozono.
Franzini ha spiegato a ZENIT che l’ozono terapia non è alternativa all’uso dei farmaci, al contrario in innumerevoli casi ne facilita l’assorbimento.
Dal punto di vista scientifico l’ozono ha una funzione che contrasta i radicali liberi, aumenta la resistenza allo sforzo, ha un azione antalgica, immunostimolante e non ha effetti collaterali.
Può essere somministrato in vari modi, non ci sono limiti di età.
Dal punto di vista scientifico ci sono 1226 i lavori scientifici pubblicati a livello internazionale.
A proposito dell’efficacia dell’ozono terapia, il prof. Arthur C. Guyton M.D., presidente della Società Scientifica Americana di Fisiologia, ha spiegato “Qualunque dolore, sofferenza o malattia è causata da un insufficiente ossigenazione a livello cellulare”. Con l’incremento dell’ossigenazione l’ozono terapia risolve l’insufficienza.
Rilevante anche la possibilità dell’ozono terapia per contrastare la resistenza sempre crescente dei batteri nei confronti degli antibiotici.
Di recente il prof. Marianno Franzini, ha spiegato che l’ossigeno ozono terapia, secondo precisi protocolli elaborati negli ultimi anni da SIOOT, è in grado di contrastare efficacemente il diffondersi batterico nel corpo e quindi di essere particolarmente sinergico con l’antibiotico.
L’ossigeno ozono terapia può altresì essere particolarmente idoneo, secondo le esperienze congiunte fra SIOOT e Multiossigen, a prevenire l’attacco e la trasmissione batterica sia negli ambienti di cura che negli allevamenti anche intensivi di animali da lavoro e da carni.