Il pinone

Non ti curar delle foglie se non dopo aver garantito, all’albero della tua vita, la profondità e la robustezza della radice

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C’era un grosso pino che dominava la parte più alta di Villa Borghese. Aveva un fusto tanto grosso che occorrevano quattro uomini per arrivare ad abbracciarlo.

Era ammirato non solo per l’ombra che offriva, ma soprattutto per la maestà dei suoi rami con cui dominava su tutte le piante vicine. Lo chiamavano il “pinone”…

Una mattina sono passato di là e un crocchio di persone ferme commentavano sorprese la sua caduta..La colpa veniva data al vento che quella notte aveva soffiato furiosamente… ma rimaneva sempre la domanda: Come può un pino così grosso e robusto essere abbattuto? Quale vento? Quale fulmine?…

Arrivano gli operai della villa e sentono i vari commenti. Uno, più esperto degli altri, mette subito le cose a posto dicendo che il vento, il fulmine, e altre cause non c’entrano…

Purtroppo questo pino era guardato, ammirato per il suo bel tronco, curato nei suoi rami, ma attorno erano stati fatti dei lavori che avevano a lungo disturbato e mortificato lo sviluppo delle radici…per di più era stato reciso il “fittone”, la radice portante che, sviluppandosi in profondità, serve a reggere e proteggere il pino da qualsiasi incursione del vento. Ne era stata minata la base.

La colpa non era quindi del vento, ma di coloro che non avevano curato la radice…Tutti volevano che la pianta crescesse, ma nessuno si occupava della sua radice… Il pinone appariva, sembrava, ma non era…

Non ti curar delle foglie se non dopo aver garantito, all’albero della tua vita, la profondità e la robustezza della radice.

Ciao da p. Andrea

Per richiedere copie dei libretti di padre Andrea Panont e per ogni approfondimento si può cliccare qui.

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Andrea Panont

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