Più di 90 delegazioni provenienti da tutto il mondo erano presenti ieri alla canonizzazione di Giovanni XXIIII e di Giovanni Paolo II. Tra queste, anche la delegazione degli Stati Uniti guidata dal consigliere del Presidente John Podesta.
Nella delegazione nominata da Barak Obama, anche il deputato Xavier Becerra, presidente del gruppo Democratico al Congresso, e Kaite Beirne Fallon, Assistente del Presidente e Direttore degli Affari Legislativi .
Prima della canonizzazione, Podestà e Becerra, insieme con l’Ambasciatore americano presso la Santa Sede, Ken Hackett, hanno organizzato un incontro con la stampa.
Podesta ha detto che Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II “rappresentano l’essenza della fede cattolica. Coraggio, attenzione e cura per coloro che sono dimenticati”.
L’onorevole Becerra ha descritto le canonizzazioni come “un grande giorno per i cattolici” .
Il politico californiano, i cui genitori emigrarono negli Stati Uniti dal Messico, ha raccontato di quanto i due nuovi santi hanno influenzato la sua vita, ma anche della sua ammirazione per papa Francesco. “Come Latino e come figlio di un immigrato – ha detto ai giornalisti – Francesco è il mio Papa”.
Intervistato da ZENIT, l’onorevole Becerra ha raccontato che era ancora bambino quando Roncalli divenne Papa, ed ha capito l’importanza di Giovanni XXIII guardando all’influenza che ha avuto sulla sua famiglia e sulle famiglie che si sono ritrovate in Chiesa come fosse la loro casa. “Questo è importante – ha sottolineato – perché le famiglie che non avevano molto, che non hanno mai avuto qualcuno di così alta rilevanza, hanno trovato nel Papa una persona che ha detto loro ‘Sono qui per aprirvi la casa del Signore’. E non si tratta di una cosa di poca importanza”.
In merito a Giovanni Paolo II, il deputato della California ha ricordato il modo in cui il Papa polacco ha combattuto e lottato senza tregua al fine di ridare la libertà a un popolo. “E non si tratta solo del popolo polacco, la ricerca della libertà di un popolo è qualcosa di molto importante”.
“È bello vedere come ha combattuto. – ha aggiunto – Non sempre sono stato d’accordo con Giovanni Paolo II in tutto ciò che egli ha detto, ma ammiro la sua determinazione. Non ha mai rinunciato alla lotta pur di conquistare la libertà”.
Alla domanda su quanto il punto di vista di papa Francesco in merito all’immigrazione possa influire sulla politica degli Stati Uniti, l’onorevole Becerra ha risposto che, papa Bergoglio è stimolante e alimenta speranza.
“Papa Francesco – ha affermato – ci sta fornendo ragioni per credere che una riforma della legge sull’immigrazione è possibile. Alimenta la speranza delle famiglie disagiate, nel credere che ci sarà un domani migliore per i loro figli. Quello che il Papa sta suscitando è indescrivibile! Vedo nei miei parenti il sogno di dare una vita migliore ai propri figli. Per me, è più facile dire ai miei figli che avranno una vita migliore, ma per coloro che sono come i miei genitori, che per decenni sono stati alla ricerca di una vita migliore in luoghi dove nei ristoranti era scritto “vietato l’ingresso a cani e messicani”, il messaggio di papa Francesco sostiene la speranza. Questo è quello che ha suscitato Giovanni XXIII ed è quello che papa Francesco sta facendo ora”.
Di recente si è saputo che il presidente della Camera degli Stati Uniti, John Boehner, ha invitato Papa Francesco al Congresso. Zenit ha chiesto all’onorevole Becerra se conferma l’esistenza di questo invito e che cosa potrebbe dire il Papa ai rappresentanti del popolo americano.
L’onorevole della California ha risposto che sarebbe per lui difficile credere che il Papa possa accettare un tale invito prima che il Congresso degli Stati Uniti non abbia adottato misure per risolvere molti dei problemi su cui il Vescovo di Roma ha puntato il dito.
“Sarebbe imbarazzante – ha spiegato – ricevere èapa Francesco, senza aver fatto nulla per risolvere i problemi che lui ha sollevato”.
In conclusione l’onorevole Becerra ha affermato che di ritorno negli Stati Uniti a tutti coloro che gli chiederanno, “hai visto Papa Francesco? Lo hai salutato? Gli hai stretto la mano? Che gli hai detto?”, lui risponderà come quando è andato a vedere la ” tilma” di Juan Diego (il manto della Madonna di Guadalupe, ndr), ossia “sì, l’ho visto. Sono stato con lui”.
E quando qualcuno gli dirà, “nonno, raccontaci la storia di quando sei stato alla canonizzazione dei due papi!”, potrà spiegare che la fede supera la memoria: “Ho visto e ho creduto”.