Solo Papa Francesco è riuscito a far interrompere lo sciopero della sete al leader radicale Marco Pannella. Il Pontefice ha telefonato ieri allo storico politico ricoverato, da lunedì notte, al policlinico Gemelli di Roma. Pannella aveva incominciato qualche giorno fa lo sciopero per protestare contro le condizioni disumane delle carceri italiane, nonostante il veto dei medici dal momento che il leader era stato sottoposto ad un delicato intervento all’aorta addominale a causa di un aneurisma. A seguito dell’operazione, le condizioni del leader radicale sembravano essere decisamente migliorate nelle ultime ore. Tanto che ieri era apparso in un video mentre addirittura fumava.
Secondo quanto riferito da Radio Radicale e dallo stesso Pannella all’Adnkronos, la telefonata con Papa Francesco sarebbe durata “oltre venti minuti”. Il Santo Padre avrebbe detto al politico:”Ma sia coraggioso, eh! Anche io l’aiuterò contro questa ingiustizia… Io ne parlerò di questo problema, ne parlerò dei carcerati”. E il leader radicale: “Sì Santità! C’è una parola chiave…!”.
La domanda è quindi se abbia parlato di amnistia durante la telefonata con il Papa; ma Pannella ha tagliato corto: “Non posso dire di sì, ma neanche di no”. Ha poi detto di aver”accettato per riconoscenza verso di lui di bere una tazza di caffè. Per il resto – ha aggiunto – continuerò lo sciopero della sete e il Satyagraha, accettando però di sottopormi a due trasfusioni di sangue nei prossimi giorni, secondo la prescrizione dei medici”.
A quanto pare, sarebbe stata Emma Bonino a chiamare per prima a Papa Bergoglio: “Ho parlato con il Santo Padre per informarlo delle condizioni di Marco”, ha dichiarato, “cosa si siano detti precisamente non lo so. Pannella fortunatamente ha interrotto lo sciopero, ma avrà probabilmente bisogno di alcune trasfusioni”.
Nei giorni scorsi, il leader radicale aveva denunciato il dramma delle carceri italiane, lanciando un forte appello a Papa Francesco affinché chiedesse “subito” amnistia e indulto come già fece Giovanni Paolo II. Tuttavia Bergoglio non si è espresso ancora esplicitamente in tal senso, nonostante la sua grande sensibilità al tema e la sua vicinanza ai detenuti. Basti ricordare la visita nel carcere minorile di Casal del Marmo, il Giovedì Santo 2013, durante la quale lavò i piedi di 12 giovani carcerati. (S.C.)