"Spero che con questa penna firmi la pace", ha detto oggi Papa Francesco al premier ucraino Arseniy Yatsenyuk, donandogli una penna durante l'udienza di stamane nel Palazzo Apostolico. "Lo spero anch'io", ha risposto il primo ministro. E il Papa ha incalzato promettendo: "Farò tutto il possibile", e intanto metteva una mano sul petto.
Dopo l'udienza con il Santo Padre, Yatsenyuk ha incontrato il Segretario di Stato, il card. Pietro Parolin, accompagnato dal Segretario per i Rapporti con gli Stati, mons. Dominique Mamberti. Come riferito da una nota della Sala Stampa vaticana, "durante i cordiali colloqui, svoltisi nel quadro dei buoni rapporti bilaterali tra la Santa Sede e l’Ucraina, si è discusso della situazione attuale, con l’auspicio che tutte le Parti interessate collaborino costruttivamente per il ripristino della stabilità politica e sociale del Paese, nell’ambito del diritto internazionale, e promuovano l’intesa tra i popoli della Regione".
Inoltre, è stato rilevato che "il ruolo specifico che le Chiese e le organizzazioni religiose, nonché ciascun credente, sono chiamati a compiere nel favorire il rispetto vicendevole e la concordia tra tutte le componenti della società". Infine, "si è fatto cenno a possibili ulteriori iniziative della comunità internazionale al riguardo".
Il premier, dopo l'udienza in Vaticano, ha interrotto la sua visita a Roma per un ritorno imprevisto in Ucraina, considerata la situazione nel Paese.
Papa Francesco, nel corso della mattinata, ha poi ricevuto in udienza il presidente della Repubblica di Honduras, Juan Orlando Hernández Alvarado; il re Alberto II e la regina Paola del Belgio e Bronisław Komorowski, presidente della Repubblica di Polonia.