Il pesce e lo tsunami

Chi sta e si affoga in Me, non morrà in eterno

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L’unico a non accorgersi dello tsunami è il pesce. L’unico a patirne è l’uomo che non è fatto per vivere sott’acqua, non sa respirare immerso in mare.

E’ sopravvissuto allo tsunami l’uomo uscito dall’acqua; è sopravvissuto al pericolo della spiaggia il pesce che si è lasciato risucchiare dalle onde.

Corre pericolo di morte quel pesce che vive la superficialità delle onde; si salva immergendosi nel profondo.

Arrischia la vita l’uomo che non ha ancora imparato a respirare nel soprannaturale; minaccia di affogare chiunque non vive di fede. Chiunque vuol salvare l’io perde Dio…Chiunque vuol guadagnare il mondo intero non può che perdere l’anima.

Rimanete nel profondo dell’Amore. E’ il profondo del mare che salva il pesce; è il profondo del Cielo che rende l’uomo felicemente vitale. Chi perde la sua vita per me…la salva perché l’amore è donare la vita. Chiunque crede e sta nell’amore sfugge i pericoli della superficie.

La massima profondità la gode chi crede all’amore nel dolore. A questa profondità dimorano la vita, la quiete e la libertà dei figli.

Chi sta e si affoga in Me, ossigenato dalla mia parola, non morrà in eterno. 

Ciao da p. Andrea

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Andrea Panont

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