"Due formidabili riconciliatori nello spirito del Concilio"

Salvatore Martinez, presidente nazionale del Rinnovamento nello Spirito, commenta la Canonizzazione di domani di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II

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“Due Pontefici contestualmente canonizzati e alla presenza di due Pontefici concelebranti. Già questo, da solo, è un evento senza precedenti. Del resto, Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II sono stati due miracoli dello Spirito Santo”. Così Salvatore Martinez, presidente nazionale del Rinnovamento nello Spirito, commenta la Canonizzazione di domani dei due Pontefici che definisce “due veri riformatori della Chiesa e facilitatori della fede; due innamorati di Gesù che lasciavano ovunque, specie nei cuori di chi incontravano, il segno di questa passione per il Vangelo della salvezza”.

Roncalli e Wojtyla, afferma Martinez, “hanno cambiato il cammino della storia, nell’ultimo scorcio di secondo millennio, con una ‘fantasia della carità’ che ha tradotto in realtà il sogno del Concilio ecumenico Vaticano II: una Chiesa ‘riconciliata’ con gli uomini, con le culture, con le religioni”. I due Papi – prosegue – “hanno saputo vincere le attese inquiete e alimentare le speranze più vere, più profondamente umane di tutte le genti, globalizzando, senza mai recedere, l’anelito all’amore, all’unità, alla pace”.

In questo trinomio, secondo il presidente del RnS, “è senza dubbio iscritta l’originalità e la consonanza di fede e di opere dei due nuovi Santi. Nessuno, nel corso di questi due Papati, anno dopo anno, ha dubitato che Wojtyla e Roncalli fossero protagonisti di un’originale quanto geniale santità di pensiero, di parole, di azioni”. E proprio in questa triplice direzione, Martinez individua i punti di comunanza tra i due Pontefici: “L’amore per l’uomo, sempre e comunque, a partire dalla sua dignità integrale e trascendente; l’unità nella diversità del cammino dei popoli, perché iscritta nel genere umano al di là di ogni steccato ideologico e politico; la ‘pace’, come soluzione permanente ad ogni crisi e conflitto, dono spirituale che si alimenta non mediante trattati e contratti, ma con la preghiera e l’accoglienza”.

A Giovanni XXIII e a Giovanni Paolo II bisogna inoltre riconoscere “il ritorno allo ‘spirito originario del cristianesimo’, nel prevalere dei gesti umili, semplici, diretti di cui i due Papi continuamente si sono fatti espressione – ad imitazione di Gesù di Nazareth – suscitando simpatia, stupore, emulazione”. “Questo ritorno – afferma il presidente RnS – vitale alle sorgenti dell’esperienza cristiana ci lascia in eredità preziosa la riscoperta del protagonismo dello Spirito Santo, della sua azione non solo sacramentale ma anche carismatica, dunque legata non più solo ai chierici ma anche ai laici, elemento questo di vera modernità e di rinnovamento voluto per la Chiesa del post Concilio”.

Senza i due Santi Pontefici, dunque, “non saremmo quello che siamo; non faremmo quello che facciamo. Senza di loro – conclude Martinez – il mondo oggi sarebbe più triste, più povero di ideali, più inattivo nel compiere il bene. La nostra preghiera si fa lode e ringraziamento al Signore per questo lieto evento della canonizzazione dei due Pontefici. Ora, finalmente Santi, non mancheranno di sostenere il cammino della Chiesa e del Rinnovamento nello Spirito con la loro intercessione”.

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ZENIT Staff

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