La Chiesa del Canada si schiera per difendere la sacralità della vita. In un appello lanciato dalla Conferenza episcopale canadese (Cccb) all’interno di una lunga lettera inviata al primo ministro Stephen Harper, si invita la politica a promuovere il bene comune e il diritto alla vita dei nascituri.
“La vita politica – scrivono, nello specifico, i presuli – ha come obiettivo ultimo, quello di promuovere il bene comune, non solo dei cittadini canadesi, ma anche del mondo intero”. La Chiesa esprime pertanto “preoccupazione” per “la svalutazione della vita umana che si riscontra nel Paese, soprattutto riguardo il suo inizio e la sua fine”, mettendo in guardia dalla “mancanza di rispetto per i nascituri e le persone in fin di vita”, che potrebbe portare a “negare la dignità intrinseca di ogni essere umano”.
Allargando lo sguardo all’attualità nel resto del pianeta, la Conferenza episcopale canadese riscontra “gravi problemi” nel campo “dell’economia, del lavoro, dell’ambiente, dei diritti delle persone autoctone, della sicurezza delle popolazioni”.
Riguardo la politica interna, i vescovi auspicano maggiori tutele per le popolazioni autoctone, con l’obiettivo di “coltivare relazioni che rispettino la persona umana, contribuiscano alla giustizia ed alla pace e servano alla costruzione della comunità” nazionale.