"In Gesù anch'io sono risorto"

Omelia del cardinale Caffarra nella Veglia Pasquale e S. Messa “della notte”

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Riprendiamo di seguito il testo dell’omelia pronunciata ieri sera dal cardinale arcivescovo di Bologna, Carlo Caffarra, nella Veglia Pasquale e S. Messa “della notte”.

Durante la celebrazione nella Cattedrale di S. Pietro, ha impartito il Battesimo, la Cresima e l’Eucaristia a otto adulti che hanno compiuto il cammino di preparazione durante la Quaresima.

***

1.         «So che cercate Gesù il crocefisso. Non è qui. E’ risorto». L’angelo, vestito di luce, è il primo ad annunciare che Gesù è risorto. E prima che agli apostoli lo fa a due donne.

            Ma in questa notte l’evangelista lo dice anche a ciascuno di noi. Non cercate Gesù fra i personaggi del passato. Egli è vivente ed operante oggi, in questa notte, e desidera renderci partecipi della sua vita.

            All’inizio di questa celebrazione, il diacono ha proclamato: «esulti il coro degli angeli…gioisca la terra…gioisca la madre Chiesa». Che cosa grandiosa! Il diacono ha esortato l’universo visibile ed invisibile a gioire.

            Questa esortazione ha senso, perché quanto l’angelo ha detto alle donne, riguarda anche ciascuno di noi. E’ un evento che accade oggi, in questa notte. Non è un evento solo passato, che potrebbe lasciarci indifferenti all’invito del diacono e rinchiusi nella prigione del nostro dolore, come se ciò che l’angelo dice alle donne non ci riguardasse.

            La risurrezione di Gesù «E’ un salto di qualità nella storia dell’evoluzione e della vita in genere verso una nuova vita futura, verso un mondo nuovo che, partendo da Cristo, già penetra continuamente in questo nostro mondo, lo trasforma e lo attira a sé» [Benedetto XVI, Omelia Veglia pasquale, 15 aprile 2006]. In Gesù anch’io sono risorto; in Gesù anch’io sono entrato nella nuova vita; in Gesù anch’io sono stato liberato dal peccato. Egli, infatti, facendosi uomo si è in qualche modo unito ad ogni persona umana. Ciò che accade a Gesù ed in Gesù è destinato ad accadere in ciascuno di noi. L’umanità – il corpo e l’anima – unita alla persona divina del Figlio di Dio è la fonte della risurrezione di ogni uomo.           

2.         Ma come può l’evento narrato dall’angelo alle donne arrivare fino a ciascuno di noi? Come può “toccare” ogni uomo così da renderlo partecipe della risurrezione di Gesù?

            La risposta è la seguente: mediante la fede ed il battesimo. E’ per questo che la celebrazione del battesimo è parte essenziale della Veglia pasquale.

            Che cosa accade, infatti, nel battesimo? Che cosa accadrà a voi, cari catecumeni? Lo dice S. Paolo. Riascoltiamo. 

            «Quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte. Per mezzo del battesimo siamo stati sepolti insieme a Lui nella morte, perché come Cristo fu risuscitato dai morti…così anche noi possiamo camminare in una vita nuova».

            Avete sentito? Mediante il battesimo partecipiamo alla stessa vicenda di Gesù: morti e sepolti con lui; rigenerati ad una vita nuova. Non stiamo parlando di immagini. E’ la realtà: il battesimo ci rigenera ad una vita nuova. Siamo la nuova creazione inaugurata da Gesù colla sua risurrezione.

            Cari amici, usciti da questa celebrazione saremo certo ancora confrontati con tutti i problemi della nostra vita quotidiana. Ma noi, la nostra persona è rinnovata perché vive in Cristo e con Cristo. E la sua presenza ci dona la forza per affrontare le difficoltà; la speranza che la nostra vita non è dominata dal caso e dalla fortuna. Siamo già stati afferrati dal Signore Risorto e Lui vive in noi.

            Possiamo dire anche noi quanto il diacono ha detto: «Cristo, tuo Figlio, risuscitato da morti, fa risplendere negli uomini la sua luce serena». In ciascuno di noi risplenda la luce serena di Cristo.

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ZENIT Staff

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