Una presenza ‘discreta’ quella di papa Francesco durante i prossimi riti della Settimana Santa. Stasera, durante la Via Crucis al Colosseo, il Santo Padre non terrà alcun discorso, mentre a Pasqua, le sue uniche parole saranno quelle della consueta benedizione Urbi et orbi.
Lo riferito stamattina il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi, durante il briefing con i giornalisti accreditati. Il portavoce vaticano ha anticipato che a portare la Croce al Colosseo saranno, tra gli altri, un operaio e un imprenditore assieme, due clochard, bambini, anziani, malati e carcerati.
Monsignor Giancarlo Bregantini, vescovo di Campobasso-Boiano, si chinerà durante le meditazioni da lui stesso preparate per la Via Crucis odierna.
Il Pontefice seguirà il rito raccolto in preghiera dalla terrazza del Palatino, come vuole la consuetudine. Al termine della Via Crucis non pronuncerà alcuna meditazione, limitandosi solo a dare la benedizione.
“Allo stato attuale, risulta che il Papa non pensa di parlare”, ha spiegato padre Lombardi, e non dovrebbe farlo “neppure a braccio”.
“Questa è l’informazione che io ho avuto – ha aggiunto -. Poi, lasciamo allo Spirito e alla libertà del Papa vedere se desidera poi dire qualche cosa o meno”.
La Via Crucis durerà all’incirca un’ora e tre quarti – mezz’ora più dello scorso anno – con inizio alle 21.10, per terminare verso le 23. Le meditazioni saranno lette dall’attrice Virna Lisi e dal giornalista di Radio Vaticana, Orazio Coclite. A guidare la preghiera sarà Simona de Santis.
Per quanto riguarda la Veglia Pasquale, il portavoce vaticano ha annunciato che il Santo Padre battezzerà dieci catecumeni, di cui cinque italiani, un bielorusso, un senegalese, un libanese, un francese e vietnamita.
La messa mattutina di Pasqua, come di consueto, sarà celebrata dal Papa da solo e senza omelia. Seguirà il messaggio Urbi et Orbi, senza saluti in altre lingue.
Soffermandosi sulla liturgia, Lombardi ha annunciato che saranno eseguiti “i canti degli Stichi e Stichirà orientali che si fanno quando la celebrazione della Pasqua coincide per i latini e per gli orientali”, come effettivamente avviene quest’anno. Si tratta, ha ricordato il portavoce vaticano, di una tradizione che “ricorre ogni tre-quattro anni”.