Lettura
Tutto il Vangelo secondo Giovanni, come viene annunciato nel Prologo, è uno scontro fra luce e tenebre; queste proveranno a soffocare la luce ma non vinceranno. Tale scontro arriva alla sua ultima tappa nei capitoli 18-19, che vengono proclamati il Venerdì Santo. Si tratta di quattro scene in luoghi diversi: l’arresto nel giardino, il processo giudaico nella casa di Anna e poi in quella di Caifa, il processo romano nel pretorio davanti a Pilato, la crocifissione al Golgota.
Meditazione
Il Venerdì Santo è un giorno severo per i cristiani, in cui non si celebra la Messa, perché la morte di Gesù viene celebrata senza risurrezione. Oggi è la morte in se stessa la grande protagonista. E si tratta della morte di Dio! Oggi è la Croce a dominare con la sua ombra la liturgia; è il Crocifisso che ci chiede di essere adorato. La vita oggi è celebrata solo come speranza e attesa. Gesù muore nell’infamia della sua nudità, appeso a mezz’aria perché cielo e terra lo respingono. Gesù muore come scomunicato e maledetto, scandalo per i devoti ebrei e follia per i sapienti greci. La Croce è il segno di questa morte infame di Gesù, intronizzato nel patibolo sul “Cranio di Adamo” fra due delinquenti. Quel Cristo Crocifisso è il dirsi e il darsi di Dio nella sua solidarietà con i peccatori, nel suo abbassamento fino alla condizione dello schiavo umiliato. Tuttavia, non è la Croce a fare grande chi vi è appeso, ma Colui che in essa è Crocifisso. È Lui che riscatta e dà senso alla Croce, trasformando la maledizione in benedizione, il castigo in perdono, l’odio in amore. Gesù, fermo nella verità che ha annunciato e che Lui è, inchiodato nella sua innocenza, non può tradire l’Amore, perché è Amore consegnato: al Padre consegna il suo spirito, a noi si consegna come corpo spezzato e sangue versato. E di Lui si fanno compagni la Madre Maria e Giovanni, il discepolo amato. Anche nel silenzio del loro esserci si esprime soltanto l’Amore; l’Amore ovunque, comunque e per chiunque. Venerdì Santo: oggi siamo chiamati a volgere lo sguardo del nostro cuore a Cristo Gesù sospeso sull’altare della Croce; siamo chiamati a frequentare e imparare a sostenere lo scandalo della Croce, perché lì si squaderna per noi il libro della vita e la scommessa del credere. Solo chi ha una ragione per cui vale la pena dare la vita, troverà anche una ragione per cui vale la pena vivere!
Preghiera
Signore Gesù, alla Croce inchiodato, Amore ti offri nello squarcio del cuore e, pur nell’abbandono, ci dichiari il perdono. Attirami a Te, Sguardo di Luce, nel Cielo che tace, nel Grembo di pace.
Agire
Oggi dedicherò un po’ di tempo alla contemplazione del Crocifisso e penserò alla morte, la mia, per comprendere le scelte essenziali della vita.
Meditazione del giorno a cura di monsignorMario Russotto, vescovo di Caltanissetta, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it