“Noi dobbiamo ripudiare la logica della guerra e della forza: è una logica egoista e portatrice di morte”. Parole di Gregorio III Laham, Patriarca di Antiochia dei greco-melchiti cattolici, che è tornato a chiedere la fine della guerra in Siria ed ha annunciato di voler creare un Forum di intellettuali cristiani siriani, per edificare una società fondata sui valori evangelici.
Lo ha fatto attraverso un messaggio diffuso ieri per la Pasqua. “Lancio questo appello al mondo intero – scrive -, in nome dei poveri, dei deboli, delle vedove, delle vittime, dei morti, dei feriti, dei mutilati, di color che sono sfigurati, dei profughi, dei rifugiati, dei senza asilo, degli affamati, dei bambini, degli anziani, delle donne incinte, degli handicappati, di tutti coloro che sono nella disperazione, nel dolore e nello scoraggiamento, tante persone che incontro spesso alla frontiera siro-libanese, quando vado da Beirut a Damasco, in occasione delle mie visite alle famiglie delle vittime e ai danneggiati. Tutti sono sotto il peso della paura per il loro avvenire e il destino delle loro famiglie, dei loro bambini, dei giovani”.
Gregorio III annuncia poi di “lavorare alla creazione di un Forum siriano di intellettuali, che riunirà una élite di pensatori cristiani, credenti e impegnati nei problemi della società siriana”. A esso il Patriarca chiederà di “formulare principi, metodi e programmi fondati sui nostri valori nazionali e gli insegnamenti del Vangelo”.
Un Forum che dovrà avere una propensione inter-confessionale, per caldeggiare “una società migliore, fondata sui valori del Vangelo e della fede, propri dei cristiani e dei musulmani”. Il Forum dovrà inoltre combattere il pensiero secolarista, “presentando in modo chiaro i valori del Santo Vangelo e gli insegnamenti della Chiesa”.
Evocando il prossimo viaggio di papa Francesco in Terra Santa, il Patriarca greco-melchita gli augura il benvenuto e lo ringrazia “della sua preghiera per la Siria”.
Infine, Gregorio III cita il patriarca ortodosso Atenagora, protagonista dello storico incontro con Paolo VI in Terrasanta: “Bisogna arrivare a disarmarsi (…). Io sono disarmato. Non ho paura di niente, perché l’amore scaccia la paura. Sono disarmato dalla volontà di avere ragione, di giustificarmi squalificando gli altri (…). Accolgo e condivido (…). Ciò che è buono, vero e reale per me è sempre il meglio. È per questo che non ho paura (…). Se uno si priva delle armi, se si apre al Dio-Uomo che fa nuove tutte le cose, allora Lui cancella il male passato e ci offre un tempo nuovo nel quale tutto è possibile”.