La coscienza umiliata

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

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Lettura

Nel Vangelo secondo Matteo la decisione di Giuda di “consegnare” Gesù ai capi dei sacerdoti segue immediatamente l’episodio dell’unzione con il nardo, compiuta da Maria di Betània nei confronti del Maestro. La “consegna” ha un prezzo: trenta monete d’argento! Così poco vale l’Amore che tutto dà e nulla chiede in cambio! 

Meditazione

Dio Padre ama l’umanità fino allo “spreco” del Figlio. Gesù ci ama fino allo “spreco” della sua vita. Maria di Betania ama il Signore fino a “sprecare” un profumo di nardo del valore di trecento denari. E Giuda calcola: svende l’Amore per una manciata di monete, consegna l’Amico per un povero gruzzolo di ricchezza.  È la tenebra dell’egoismo e dell’orgoglio, che dà un prezzo all’Amore. È la prostituzione del cuore che si lascia comprare. È l’umiliazione della coscienza inginocchiata davanti all’idolo del possesso. E a nulla vale l’Amore di Gesù, il suo tentativo di porre il traditore di fronte alla verità del suo tradimento. Anzi, quasi con ironia e sfida, Giuda domanda: «Rabbì, sono forse io?». Gesù vuole recuperare alla verità dell’Amore questo suo discepolo. E fallisce… non per sua incapacità ma per l’ostinazione del cuore di questo smarrito “fratello”. Quante volte il Signore deve dichiarare il suo fallimento con noi, non perché ci ha abbandonati ma perché continuiamo a tenere chiusa e bloccata dal di dentro la porta della nostra anima. E Lui, come mendicante d’Amore, elemosina la nostra ospitalità continuando a bussare alla nostra porta, sperando di intercettare il nostro sguardo. Giuda, diversamente da Pietro, non si lascia incontrare dallo sguardo del Signore, anzi, indurisce il cuore tanto da non essere capace di piangere. E si toglierà la vita, perché capirà di aver venduto la vita di Colui che lo ama fino a dare la vita. Secondo il Vangelo di Giovanni, Gesù ha lavato i piedi anche a Giuda, perché la misura dell’Amore sta proprio nell’amare senza misura chi tradisce e rifiuta l’Amore. Quando l’odio e gli interessi personali prendono il sopravvento nel nostro cuore diventiamo così accecati da cercare solo il nostro tornaconto, calpestando la dignità dell’altro, calcolando gli interessi, tessendo trame di morte anche nei confronti degli amici e della nostra coscienza. E da amici ci trasformiamo in assassini della speranza. 

Preghiera

Signore mio Dio, salvami dai miei smarrimenti, sii luce nei miei tentennamenti, perdona i miei tradimenti e stringimi a Te nell’abbraccio del perdono. 

Agire

Oggi cercherò con tutte le mie forze di compiere gesti di gratuito e disinteressato amore, di farmi mensa d’ascolto e d’amicizia verso chi mi sta accanto. 

Meditazione del giorno a cura di monsignorMario Russotto, vescovo di Caltanissetta, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti  info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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