Ringrazio Luigino degli auguri che ritengo un dono. I regali sono manutenzione di rapporti, ma non li sanano, il dono invece è strumento fondamentale se non indispensabile per curare un rapporto, riconciliarsi, per ricominciare. Esiste, infatti, un rapporto molto profondo fra dono e perdono, e in molte lingue.
In inglese, ad esempio, perdonare non è dimenticare, poiché il vero perdono non è togliersi un peso dimenticando il male ricevuto, ma è un donare amore comunque, è ricredere in una relazione ferita, dove si dice all’altro (o almeno a se stessi): “Ti perdono, ricredo ancora al rapporto con te, pronto a perdonarti se dovessi ferirmi ancora”. E’ proprio la logica di Gesù: perdonare settanta volte sette; porgere l’altra guancia.
Non c’è perdono senza dono, né dono senza perdono. Questo per-dono evidentemente ha bisogno della gratuità, dell’agape, e se mancano questi perdoni la vita personale e sociale non funziona, non genera, non è felice.
Il dono è dunque una cosa molto seria, faccenda politica, fonda e rifonda le civiltà e la vita: non saremo sopravvissuti alla nascita se qualcuno non ci avesse donato attenzione, cura, amore. E nessuna istituzione e comunità umana nasce e rinasce senza doni.
Gesù è nato tra noi come dono del per-dono del Padre. E’ l’occasione per trasformare qualche regalo in dono, una festa in un incontro, un perdono, un ricominciare.
Ciao da p. Andrea
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